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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2018
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Come può una persona sottrarsi ad un destino già scritto? Ma esiste davvero questo "destino"? Oppure è semplicemente una forma di discolpa inventata dall'uomo per dare un senso alle avversità? Queste e tante altre domande hanno attraversato la mia mente, dopo aver letto la scorsa estate Storia di una Capinera di Giovanni Verga, il romanzo più struggente che abbia mai letto. La vita di Maria ha un destino ben preciso, piuttosto chiaro al lettore già dal meraviglioso incipit. Verga decide di farci intuire sin da subito quello che accadrà, utilizzando una metafora che incarna la sorte della sventurata protagonista. Il romanzo è scritto in forma epistolare ed è ambientato in Sicilia nel 1800. Chi scrive è la stessa Maria, che inizia a raccontare le sue vicende e i suoi turbamenti all'amica Marianna attraverso numerose lettere. La fitta corrispondenza ha inizio nel settembre 1854, quando per sfuggire ad un'epidemia di colera, la giovane novizia si reca per alcuni mesi nella casa in campagna a Monte Ilice con la sua famiglia, composta dal padre, la matrigna, la sorellastra Giuditta e il fratellastro Gigi. La vita in campagna trascorre serenamente, anche grazie alla piacevole conoscenza dei vicini di casa, i Valentini. Tra di loro ci sono Annetta e suo fratello Nino, un ragazzo gentile e premuroso. Pian piano Maria si innamorerà di Nino e inizierà a soffrire di atroci sensi di colpa. Al solo pensiero di amare un uomo, si sente una peccatrice, perchè sa che il suo dovere è quello di tornare in convento e diventare una monaca di clausura. La sua umile vita consisterà nell'assoluta devozione verso un unico Amore: quello per il Signore. Il romanzo è un flusso di coscienza ininterrotto, che esprime con assoluta profondità lo smarrimanto della protagonista. Il senso di prigionia che la opprime notte e giorno è palpabile in ogni sua parola. Leggere "Storia di una capinera" è stato straziante. Nonostante questo, lo rileggerei altre mille volte.
Da leggere, un altro grande capolavoro del maestro Verga.
romanzo breve ma intenso
Recensioni
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