Storia di un giudice. Nel far west della 'ndrangheta

L'autobiografia di questo magistrato non è semplicemente un resoconto della propria vita, ma l'immersione in un'esperienza di un mestiere che mette a dura prova la persona e i valori con i quali si è deciso di intraprendere questa strada. Fresco di studi e disorientato dalla realtà che trova a Locri, Cascini si trova subito a contatto con i crimini peggiori, fino a quel momento praticati soltanto sui libri, con l'impotenza di fronte all'omertà, e soprattutto con il senso di responsabilità conseguente alle decisioni e alle conseguenze di quest'ultime. Realizza che cambiare il mondo è un ideale, non un obiettivo concreto nello svolgimento di questa professione e la costante alternativa tra il mollare e scegliere una vita tranquilla oppure provare a cambiare una realtà senza uscire sconfitti umanamente.

superbo ed avvincente questo racconto della difficile scelta di chi decide di intraprendere la carriera di magistrato in questo mondo dove esiste la ndrangheta e la corruzione. C'e' tutto: la umanita', la paura, l'incertezza di un giovane agli inizi della carriera, la durezza della realta' e del mondo della ndrangheta, la costanza di chi e' giovane e ci crede e vuol cambiare e far cambiare il mondo, l'umanita', l'insegnamento che solo la esperienza puo' dare, la paura di sbasgliare e la impossibilita' di non sbagliare mai, il tempo che passa.. Il tutto con uno stile piacevolissimo e superbo.