Le streghe

Roald Dahl diverte con questo piccolo libro che racconta di streghe che si celano dietro un aspetto fintamente comune per nascondere la loro natura di streghe mangia-bambini, che compiono spaventosi trucchi e malvagità. Il protagonista è un giovane bimbo di origini norvegesi che dimostrerà nel corso del romanzo un coraggio fuori dal comune nell'inseguire le malvagie donne che vogliono catturare e far fare una brutta fine a innocenti ragazzini, aiutato dalla sua anziana nonnina, che è decisamente fuori dal comune. Riusciranno insieme a superare difficoltà e a formare una squadra invincibile, che dimostra come l'unione fa la forza, soprattutto quando è accompagna da amore e reciproco affetto.

Ritengo che "Streghe" sia il libro più adrenalinico letto nella mia "carriera" di piccola lettrice. E' stato uno dei libri che mi ha avvicinata alla lettura e ne conservo, infatti, ancora un bellissimo ricordo. L'ho riletto più volte, tanto rimasi affascinata da quel magico mondo, celato a tutti, ma in realtà nascosto dietro la più innocente delle vecchiette. Dahl riesce in modo magistrale ad addentrarsi nelle "piccolegrandi" paure dei bambini e riesce a farli rabbrividire, ma, allo stesso tempo, ha la delicatezza di non terrorizzarli, quasi l'autore volesse sostituirsi, per un attimo, ai genitori del bimbo. Consigliato, ovviamente, anche ai più grandi.

Le recensioni di questo libro sono tutte o quasi da 5 stelle, mentre io mi fermo a 3. Il motivo è che qui l'umorismo nero e l'aspetto grottesco eccedono, secondo me, il segno. La scena del raduno delle streghe con il bambino nascosto dietro il paravento è a dir poco raccapricciante, e se ci si immedesima appena un po'... La scrittura è di una qualità straordinaria e superlativa, di una rara incisività, come l'autore è in grado di fare al meglio delle sue possibilità, ma per la mia sensibilità il fastidio che mi ha provocato la lettura di quei passaggi rappresenta un ostacolo insormontabile. Certo anche i Giganti cattivi del GGG divoravano i bambini in modo raccapricciante, ma lì il raccapriccio era solo verbalizzato, non sceneggiato, e l'effetto che ne risultava era più equilibrato. Pazienza. Mi tengo ben stretti Matilde, Danny campione del mondo e il GGG, letti ed entusiasticamente recensiti in precedenza.