Il superstite

Dopo aver letto o meglio "divorato" La Psichiatra ho deciso di comprare man mano tutti i libri dell'autore, in ordine cronologico, ma La Psichiatra e Il Superstite sono imparagonabili e forse per questo confronto che Il Superstite risulta un buon libro ma non tiene incollati alle pagine .. Si riconosce lo stile inconfondibile dell'autore, ma nella trama si intrecciano molti personaggi, avanti e dietro nel tempo, fino alla confusione più totale, dimenticando quasi il ruolo di ciascuno dei protagonisti e il libro poi termina in una finale un po' frettolosa.

Ho letto tutti i racconti di Wulf Dorn, questo l' ho tenuto per ultimo, perché fra tutti, era quello che mi ispirava di meno, ma da fedelissima della scrittura dell' autore, non poteva mancare nella mia biblioteca. Ovviamente si ritrova lo stile di Dorn, lo stile del psicothriller dove ritroviamo lo psicologo Jan Forstner che questa volta deve combattere con i fantasmi della sua infanzia e affrontare un evento drammatico che per tanti anni ha tenuto dentro di sé e che ancora oggi non sembra avere voglia di affrontare. Ma il ritorno al suo paese di origine, dove ha vissuto con la sua famiglia, dove la sua famiglia e la sua vita è stata sconvolta, la proposta di lavoro nella clinica dove lavorava il padre, lo costringe ad affrontare il suo demone e ad arrivare alla soluzione di violenti avvenimenti che accadono al suo arrivo e che sono accaduti nel suo lontano passato. Il romanzo è tutto una grande suspence, ti chiedi in continuazione cosa succederà. La fine, però non rende giustizia a tutta la suspence che caratterizza il racconto. Comunque, nel complesso, mi è piaciuto molto e, come dico sempre, Wulf Dorn non delude mai.

Questo spettacolare thriller psicologico ci sprona a guardare ai dettagli dei nostri stessi incubi. Opera, lo avrete certamente capito, che non lascia un attimo di tregua al lettore e che, anzi, lo incoraggia a trovare l'anello di congiunzione di tutte queste storie e delle tante morti presenti nel libro. Wulf Dorn ha questa capacità che contraddistingue un buon scrittore, ovvero quella di quasi ‘costringere’ il lettore a rimanere attaccato al libro e finirlo nel più breve tempo possibile. Un libro che prende dalla prima riga all'ultima: l'autore non si smentisce mai con i suoi gialli/thriller psicologici. Trama ben ideata e scrittura fluente e piacevole; un bel libro!