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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
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Nel 1811 è lo stesso Hebel a pubblicare in volume il Tesoretto, con una scelta delle sue prose. Il libro è sempre stato molto ammirato dai massimi scrittori di ogni tempo (tra cui Goethe, Kafka, Walser, Benjamin, Canetti) per la sua prosa garbata e di inarrivabile incanto.
«Tratta di tutto: prose didattiche sugli animali e la natura, sull'astronomia e i fenomeni dell'universo, semplici storie popolari d'almanacco, genere molto diffuso nella Germania di allora» - Marco Filoni, Il Venerdì
«La prosa di Hebel è incantevole: che inventi raccontini edificanti o ammannisca minime moralità quotidiane, si pone comunque sotto il segno di una grazia e di un candore in cui anche la didascalia conquista una levità d'arabesco» - Blow Up
«Il fascino maggiore di Hebel sta nella sua capacità di parlare, con acutezza, delle capitali del mondo, e delle piccole città di provincia in cui trascorse la sua vita» - Alias
«Le persone istruite non sanno poi tutto, e spesso vanno alla cieca»
Questo è un libretto da leggere un po’ tutte le sere a letto, per addormentarsi poi estasiati e sereni. Sono le storielle che Hebel scriveva per un calendario molto diffuso soprattutto tra i bassi ceti sociali, «L’Amico di casa renano», con una lingua semplice, pulita, incantevole, che vuol farsi capire da tutti. Sono racconti di fatti insoliti, informazioni naturalistiche e astronomiche, insegnamenti per la vita di tutti i giorni, esercizi di calcolo elementare, casi di imbrogli e scaltrezze, disgrazie e straordinarie vicende, fatti storici e fatti insignificanti, aneddoti su personaggi famosi e non, sempre divertenti e che destano stupore. Nel 1811 è lo stesso Hebel a pubblicare in volume il Tesoretto, con una scelta delle sue prose. Il libro è sempre stato molto ammirato dai massimi scrittori di ogni tempo (tra cui Goethe, Kafka, Walser, Benjamin, Canetti) per la sua prosa garbata e di inarrivabile incanto.
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