The last girl

Finalmente anch’io ho avuto il piacere di leggere il tanto chiacchierato “ The last girl”. Chi di voi non ne ha sentito parlare? Chi non si è mai imbattuto almeno una volta nella sua copertina? E come potevo io non affrontare questa nuova avventura? ? La trama mi ha convinta fin da subito, ma ho iniziato questa lettura ugualmente con riserbo perché ultimamente i dispotici stanno lasciando molto a desiderare. E indovinate un po’? Mi sono ritrovata fra le mani una storia originale, con del forte potenziale, intaccato però da “ difetti”, ( se così vogliamo chiamarli), che mi hanno distratta per tutta la lettura. La nostra protagonista Zoey, insieme ad altre ragazze, è rinchiusa in una struttura nata per proteggerle. Questa è l’informazione principale che le giovani donne conoscono fin dai loro primi ricordi. Così, per anni, le loro menti vengono istruite, i loro corpi disciplinati da protocolli da seguire senza eccezione alcuna, perchè queste ragazze sono la chiave per la salvezza del mondo. Zoey ,però, non ha mai creduto interamente a ciò che era obbligata ad imparare ed ha iniziato così la sua personale ricerca della verità, una ricerca che la condurrà a scoprire più di quanto avesse mai potuto immaginare. Ora, cosa ruota normalmente attorno ad una giovane ragazza? Famiglia, amici, ragazzi, spensieratezza…beh, niente di tutto questo è concesso. Iniziano a nascere le domande si o no? Il romanzo, ruota tutto attorno alla nostra protagonista, vi sono altri personaggi che non hanno molto rilievo e questo mi è dispiaciuto. Ritengo che veder compiere la maggior parte delle azioni ad un unica persona senza interferenza alcuna non sia entusiasmante.Questo primo volume si presenta come una fase preparatoria per l’evoluzione della saga. E’ un continuo scoprire, ricercare e le risposte che saltano fuori son davvero poche per capirci qualcosa. Iniziano, così, a nascere migliaia di domande che mettono l’acquolina in bocca. Questo fase è essenziale per un buon romanzo ed è quel qualcosa che riesce, nonostante tutto, a far concludere al lettore il libro. Ciò che mi ha distratta durante tutta la lettura , però, sono state le pagine e pagine di descrizioni ed eventi inutili per la trama stessa. Eliminando queste zone morte, mi sarei ritrovata fra le mani una storia piena, corposa di azioni significative e febbricitanti. Per quanto riguarda Zoey, in questo primo volume, non mi ha affascinata, sono stata presa molto dalla trama e da ciò che avrei fatto io se fossi stata al suo posto. Mi sentivo una giocatrice a tutti gli effetti, parte integrante degli avvenimenti. Spero, quindi, in un seguito strutturato in modo migliore capace di far risaltare la storia alla base e che dia a Zoey la spinta per emergere.