La maturità delle opere di Mishima è sconcertante. Fin da giovanissimo, racconta il disincanto con la saggezza amara degli antichi, non con quella acida e sotto sotto invidiosa dei vecchi che la vita la criticano perché non possono succhiarla quasi più. In Mishima la tristezza ha la sua dignità e non la sua marchetta pietistica, il dolore è fiero e non appariscente per vanità. Gli uomini sono vinti e avvinti dalle donne e talvolta si rifugiano in altri uomini per cercare riparo in una medietà riposante, lontana dai continui abissi umidi e dalle continue vette ventose che formano il carattere delle donne, tutte tragiche come il manifestarsi di un destino - biologico? - da rinnegare.
Trastulli di animali
In una casa sul mare circondata dai fiori vivono Yuko, che si prende cura del marito non autosufficiente, e il giovane e vigoroso Koji. Quest'ultimo è appena uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna proprio per aver ferito gravemente alla testa Ippei, il marito di Yuko. Innamoratosi della giovane donna, il ragazzo aveva voluto difenderla, segnando per sempre il proprio destino e quello della coppia di sposi: l'uomo ne era rimasto infatti semiparalizzato, quasi incapace di parlare e con un perenne, inquietante sorriso sul volto. Nonostante la corrente di passione che li unisce e i profumi dell'estate che inebriano l'aria della penisola, i due giovani sono ossessionati dalla presenza silenziosa e rassegnata dell'invalido: non sopportano il sospetto di essere guardati come due animali che si trastullano, innocentemente felici. Il senso di colpa, il sorriso perenne di Ippei e le indecisioni di Yuko permeano l'atmosfera di una tensione crescente, che sembra far precipitare il trio verso il compimento inevitabile di un segreto desiderio di espiazione. Vissuta sullo sfondo di una natura idilliaca, tra le spiagge e le pinete della penisola di Izu, questa storia di un eros che conduce irragionevolmente alla rovina acquista un'aura di essenzialità e fatalità che è stata paragonata da molti a quella della tragedia greca.
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GIOVANNA BIANCO 14 marzo 2012
Ho qualche difficoltà con gli autori giapponesi,poiché non riesco ad immedesimarmi completamente nella psicologia dei personaggi.Questa volta però devo dire che è stato diverso, e nonostante la prosa un po' manierata e la contemplazione estetica della natura a tratti un po' sdolcinata,il libro mi è piaciuto. Mi hanno trascinato avanti,curiosa e impaziente di sapere come si sarebbe svolto l'epilogo della vicenda,la tensione del dramma imminente,annunciato subito dalle prime pagine. E' una storia di amore e di possesso che trova soluzione in un'unica azione possibile:la completa accettazione della tragedia da parte dei suoi protagonisti,siano essi vittime o carnefice a seconda del momento. Il romanzo si risolve in un circolo : nell'inizio è descritta la fine e la fine riporta all'inizio, quindi attenzione al primo capitolo.