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Anno edizione: 2019
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Consiglio la lettura di questo romanzo indipendemente dall'età. Si legge velocemente e lascia una piacevole sensazione di leggerezza e dolcezza. Ho riconosciuto e rivissuto, sorprendendomi di quanto fosse perfettamente descritta, la stessa sensazione di essere sola provata in certi momenti dell'adolescenza o dei primi anni dell'unversità, e ogni volta che mi capita di sentirmi un pesce fuor d'acqua e trasparente nel "mondo di fuori", quando è così ricco il tuo mondo interiore. Le ultime pagine mi sono emozionata e in testa suonava la canzone che accompagna tutta la storia, anche se non la conoscevo riuscivo ad immaginarla - cit. "when I first saw you I had but one thought And then you chased me Oh, until we were caught Ain't we got fun ? Ain't we got fun, fun, fun?" - Una solitudine raccontata con delicatezza e sensibilità, la solitudine con cui tutti prima o poi dovremo fare i conti, che a volte ci attrae ma ci spaventa, eppure così necessaria per fare una viaggio dentro di noi. E, in fondo, scopri che non è così male bersi una tazza di latte caldo da sole come Amanda disperata senza i suoi followers o Valeria che durante una notte di febbre alta è costretta a cavarsela da sola rimettendosi in discussione. Cosa conta davvero nella nostra vita? Puoi sentirti solo anche insieme a milioni di persone, se prima non hai capito esattamente chi sei e cosa vuoi, con chi vuoi davvero trascorre il viaggio della vita e come. Crediamo molte volte che gli altri siano migliori di noi, più sicuri solo per una nostra convinzione che non corrisponde quasi mai alla realtà. Questi pregiudizi esattamente come le parole non dette per paura di ferire o del giudizio altrui, ci fanno vivere questa vita dietro un dito. Quante volte la nostra vita potrebbe cambiare o prendere una direzione diversa se trovassimo il coraggio di dire quello che pensiamo, senza timori. Questo è meravigliosamente narrato anche nella descrizione del rapporto madre / figlio - cit. "Le parole le volano via dalla bocca e l'eco le ritorna come un vento gelido. (Non voglio essere così, figlio mio. Non voglio. Non ho mai voluto essere così.) Eccola Maria Rosa Dutto, che fissa imbarazzata le lasagne ormai fredde, che prova ad alzare gli occhi dal piatto, che guarda suo figlio senza guardarlo, che piange senza piangere" -. Quanto è grande il dolore di sentirsi trasparenti a tal punto da desiderare che qualcuno "in una strada affollata ti venga addosso", quanti pensieri abbiamo nella testa e vorremmo solo liberarcene - cit. "un giorno si sveglierà con un gran mal di testa, andrà dal dottore e scoprirà che il suo cervello si è consumato, come il battistrada degli pneumatici, le pasticche dei freni o i gommini delle stampanti. Scoprirà che bisogna sostituirlo...La verità è che bisognerebbe buttare via i pensieri che non servono, buttarli nel cestino come si fa con i file ormai inutili dell'hard disk" - Eppure, nonostante tutto, la vita è bella sempre e comunque, come per Zaccaria che si ritrova a vivere per strada - cit. "E Zacca prova a scacciare quella strana nostalgia della sua vecchia, povera vita. Il fatto è che lui a certe cose si era affezionato. Prima di finire per strada, non sapeva quante volta la luce cambia durante il giorno. Certo, non sapeva nemmeno quanto rumore fanno gli autobus di notte, o quanto puo' essere freddo un marciapiede" - In fondo, la vita può essere bella anche quando non hai più memoria di te ma non smetti di cercarti - cit. "Cristoforo schiaccia un tasto del mangianastri. Il volume è al massimo. I suoi occhi ridono....Si puo' essere felici in una casa di riposo? Adesso Sebastiano pensa di si: batte un piede al ritmo della musica, e Cristoforo fa ondeggiare la testa" - Questo libro è una poesia da leggere, una riflessione su se stessi e gli altri, una scoperta di come le nostre paure e timidezze siano in realtà stimolo e forza, bellezza e rinascita. Un libro dedicato a tutte le "Persone Gentili: perchè nella gentilezza c'è sempre un che di favoloso, e di divino." Grazie agli autori che me lo hanno deliziosamente ricordato.
Niente di più vero. Un racconto che mi permetto di suggerire a tutti, indipendentemente dall'età e che si legge tutto d'un fiato. In questo romanzo, ho riconosciuto e rivissuto, sorprendendomi anche di quanto fosse così ben descritta, la stessa sensazione di essere sola provata in certi momenti dell'adolescenza o dei primi anni dell'università, e confesso che sono sensazioni che provo tutt'ora quando mi sento un pesce fuor d'acqua o trasparente nel "mondo di fuori", quando è così ricco il tuo mondo interiore. Ho letto le ultime pagine con gli occhi umidi e con in testa la canzoncina che accompagna tutta la storia, anche se non la conosco, sono riuscita ad immaginarla insieme ai protagonisti cit. "when I first saw you I had but one thought And then you chased me Oh, until we were caught Ain't we got fun ? Ain't we got fun, fun, fun?" La solitudine è raccontata in modo delicato anche nei suoi risvolti più dolorosi, quella solitudine con tutti prima o poi dovremo fare i conti, quella che a volte ci attrae ma che ci spaventa, eppure così necessaria per fare una viaggio dentro di noi. E, in fondo, scopri che non è poi così male come Amanda disperata per aver perso tutti i suoi "followers" o Valeria che durante una notte di febbre alta è costretta a cavarsela da sola rimettendosi in discussione. Cosa conta davvero nella nostra vita? Puoi sentirti solo ovunque anche insieme a milioni di persone, se prima non hai capito esattamente chi sei e cosa vuoi, se prima non hai capito con chi vuoi davvero trascorre il viaggio della vita e come. Crediamo molte volte che gli altri siano migliori di noi, più sicuri solo per una nostra percezione non corrispondente di fatto alla realtà. Questi pregiudizi insieme alle parole che non diciamo per paura di ferire o del giudizio altrui ci fanno vivere questa vita dietro un dito. Quante volte la nostra vita potrebbe cambiare o prendere una direzione diversa se trovassimo il coraggio di dire quello che pensiamo. Questo meccanismo è meravigliosamente narrato anche nel rapporto madre / figlio - cit. "Le parole le volano via dalla bocca e l'eco le ritorna come un vento gelido. (Non voglio essere così, figlio mio. Non voglio. Non ho mai voluto essere così.) Eccola Maria Rosa Dutto, che fissa imbarazzata le lasagne ormai fredde, che prova ad alzare gli occhi dal piatto, che guarda suo figlio senza guardarlo, che piange senza piangere" -. Cit. - "sembra assurdo, lo so. Ma voi neanche immaginate com'è trovarsi in una strada affollata e sperare che qualcuno ti venga addosso" - quanti pensieri abbiamo nella testa e vorremmo solo liberarcene - "un giorno si sveglierà con un gran mal di testa, andrà dal dottore e scoprirà che il suo cervello si è consumato, come il battistrada degli pneumatici, le pasticche dei freni o i gommini delle stampanti. Scoprirà che bisogna sostituirlo...La verità è che bisognerebbe buttare via i pensieri che non servono, buttarli nel cestino come si fa con i file ormai inutili dell'hard disk" - Eppure, nonostante tutto, la vita è bella sempre e comunque, come racconta Zaccaria che si ritrova a vivere per strada sporco e affamato ma non smette di sorridere - cit. "E Zacca prova a scacciare quella strana nostalgia della sua vecchia, povera vita. Il fatto è che lui a certe cose si era affezionato. Prima di finire per strada, non sapeva quante volta la luce cambia durante il giorno. Certo, non sapeva nemmeno quanto rumore fanno gli autobus di notte, o quanto puo' essere freddo un marciapiede" - In fondo, la vita può essere bella anche quando non hai più memoria di te stesso ma non smetti di cercarti - cit. "Cristoforo schiaccia un tasto del mangianastri. Il volume è al massimo. I suoi occhi ridono....Si puo' essere felici in una casa di riposo? Adesso Sebastiano pensa di si: batte un piede al ritmo della musica, e Cristoforo fa ondeggiare la testa" - Questo libro è una poesia da leggere, una riflessione su se stessi e gli altri, una scoperta di come le nostre paure e timidezze siano in realtà stimolo e forza, bellezza e rinascita. Un libro dedicato a tutte le "Persone Gentili: perchè nella gentilezza c'è sempre un che di favoloso, e di divino.". Grazie agli autori che me lo hanno meravigliosamentericordato. Silvia
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