Tutto quello che è un uomo

Sebbene non ami particolarmente i racconti brevi, questa raccolta resta davvero impressa. L'autore è bravissimo nel rappresentare i personaggi e nel contestualizzarli ai nostri tempi. Sarebbe beĺlo che fossero gli incipit di altrettanti romanzi. Non vedo l'ora di leggere altro dell'autore.

Le nove storie raccontate in questo libro sono narrate in maniera particolare e scorrevole. Personalmente ho adorato le prime due, forse perché i protagonisti, Simon, Ferdinand e Bernard, erano più vicini a me anagraficamente. Tutti i personaggi però sono ben caratterizzati, e spesso li conosciamo attraverso i loro punti deboli. David Szalay è sicuramente stato per me una delle migliori scoperte del 2018.

L'autore è attento, ma è soprattutto onesto: descrive senza pietà, mette alla berlina l'essere maschile ben sapendo di essere uomo anche lui. Racconta infatti di uomini di qualsivoglia età e latitudine alle prese con la vita e con il genere e, anche se può sembrare riduttivo, sembrerebbe che la 'risposta' al titolo sia che solo gli stereotipi regoli la vita del maschio, ovunque egli si trovi, in qualunque momento della vita si trovi. Szalay non fa di tutta l'erba un fascio, pur rimanendo severo nell'illustrare le situazioni (ma senza comunque esserne giudice). Non tutti gli uomini SONO così ma, sembra avvisare Szalay, potrebbero diventarlo tutti se non si sta attenti. E per quanto si tratti di racconti, l'andamento della lettura è lento, a tratti anche un po' pesante: potrebbe essere colpa dello stile dell'autore, così come la poca voglia da parte di chi legge di scoprire potenziali anfratti oscuri del proprio io. Ma è un libro molto bello, perciò ve lo consiglio.