L'ultima partita a carte

La Fondazione Cini chiede a Mario Rigoni Stern di raccontare in modo conciso e caldo insieme, quanto aveva narrato distesamente nei libri di tutta una vita, e cioè la sua vicenda di ragazzo nella Seconda guerra mondiale. Un libro incantevole, delicato, mai invadente. Una descrizione toccante della guerra vissuta da un ragazzo di 20 anni che vuole ricordarci «l'orribile catastrofe». Nonostante gli argomenti duri non è un libro pesante e alla fine si sente di far parte di quel mondo, che non è poi così lontano anzi è molto vicino.

Il libro dell'alpino Mario Rigoni Stern non è di certo il libro più semplice da leggere al mondo. La scrittura non è di certo scorrevole e semplice da capire, tanto meno è una lettura leggera. Poche pagine e molte informazioni. Tuttavia questo riguarda esclusivamente l'aspetto tecnico. Parlando invece dei contenuti è un libro che fa molto riflettere. Parla della seconda guerra mondiale da esperto quale è essendo stato parte del corpo degli alpini. In questo libro racconta la sua esperienza a riguardo parlando dei suoi spostamenti e di ciò che si provava. Si tratta dunque di un libro autobiografico. Ho amato inoltre la parte che spiega il titolo del libro.