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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 1996
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Conclusa la prima parte di carriera con un disco di thrash massiccio, violentissimo e velocissimo come Divine Intervention -che li riportava ai giorni fast'n'furios del loro masterpiece Reign In Blood dopo un paio di releases più stratificate, nelle quali erano presenti anche ritmiche più cadenzate e melodie sonore/vocali più musicali- gli Slayer decidono nel 1996 di omaggiare le proprie radici con un disco di cover. Abbandonata presto la scelta naturale di tributare Iron Maiden, Judas Priest e compagnia (a causa della difficoltà nel riarrangiarne i brani nel tradizionale Slayer-style), i quattro thrashers losangelini optarono, in modo forse un pò forzato e azzardato, per una serie di cover hardcore punk, che rientravano naturalmente nel background del biondo axeman Jeff Hanneman fin dall'adolescenza. Hanneman aveva successivamente fatto conoscere il punk ai suoi compagni, ottenendo buoni riscontri fino al punto di contaminare il sound della band con alcune sfumature tipiche del genere. Questo disco è importante per far capire ai più giovani come e quanto l'hardcore-punk abbia influenzato il thrash metal nei suoi gloriosi early days. Oltre a questo, il messaggio della band americana era chiaro: spiegare alle masse cosa fosse il 'vero' punk, di fronte alla tendenza comune a bollare come 'punk' il successo mainstream che a quel tempo stava investendo formazioni come Green Day e The Offspring.
Gli Slayer ormai li conosciuamo tutti, quest'album è composto in tributo a tutte quelle band punk del periodo, che influenzarono maggiormente la band. Il disco contiene 14 fantastice tracce, che vi faranno ripercorrere in chiave Slayer il Punk anni 90. Un'ottima aggiunta in collezione per tutti gli amanti del genere Thrash e Punk!
Recensioni
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