32) Quella che ritroviamo in questo romanzo non è più il maschiaccio protagonista de “Il buio oltre la siepe” che inseguiva sempre il padre e il fratello, è ormai una donna con le sue ferree convinzioni e i suoi forti ideali. È testarda e non sarà facile per lei affrontare la rottura dell’incantesimo di Maycomb, affrontare il fatto che non tutto fosse in realtà come lei credeva, aprire davvero gli occhi e accettare quel che vede. Proprio la sua testardaggine hanno fatto di lei, per una grossa parte del romanzo, un personaggio a tratti odiabile, che non sa scendere a compromessi; soprattutto si dimostra ingenua e, a tratti, ancora infantile. Non è in grado di dedicare il proprio tempo a chi la pensa diversamente, non vuole ascoltare le spiegazioni degli altri e cercare di arrivare alle motivazioni che si celano dietro le scelte dei loro concittadini, ma soprattutto dietro quelle del padre e dell’amico Henry. Oltre Scout sono cambiati molti altri personaggi, ma l’autrice riesce attraverso queste crescite personali a fornire ancora una volta una morale molto forte, senza rimanere arenata a ciò che era stato raccontato in “Il buio oltre la siepe”. Stilisticamente parlando è un romanzo molto più fluido e scorrevole del precedente.
Va', metti una sentinella
Maycomb, Alabama. La ventiseienne Jean Louise Finch "Scout" torna a casa da New York per visitare l'anziano padre, Atticus. Ambientato sullo sfondo delle tensioni per i diritti civili e il trambusto politico che negli anni cinquanta stanno trasformando il Sud degli Stati Uniti, il ritorno di Jean Louise prende un sapore agrodolce quando viene a sapere verità inquietanti sulla sua famiglia, sulla cittadina e sulle persone che le sono più care. Tornano a galla ricordi dell'infanzia, e i suoi valori e convincimenti sono messi seriamente in discussione. Con il ritorno di molti personaggi emblematici de "Il buio oltre la siepe", "Va', metti una sentinella" cattura perfettamente le sofferenze di una giovane donna e di un mondo costretti ad abbandonare le illusioni del passato, una transizione che può solo essere guidata dalla coscienza di ciascuno. Scritto a metà degli anni cinquanta, "Va', metti una sentinella" permette una comprensione più completa e più ricca di Harper Lee.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Teresa Tagliaferro 18 maggio 2018
-
31) In questo romanzo l’autrice americana, vincitrice del premio Pulitzer, si appresta a narrarci le avventure della sua eroina Scout che, ormai ventiseienne, non ha nemmeno pure più bisogno di essere chiamata con il soprannome della sue giovani scorribande. Jean Louise, quindi, ormai cittadina di New York è di ritorno a Maycomb, sua città natale, per visitare gli amici e l’amato padre Atticus. Una volta lì, scoprirà che non tutto è come ricorda, che le persone a volte nascondono dei segreti che possono spezzarci in due e cambiare del tutto la nostra visione delle cose. Sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo per la componente realistica e per nulla idilliaca, perché vi sono dipinti personaggi caratterialmente molto forti e al tempo stesso per la morale che ci fornisce. Sono soddisfatta della crescita personale dei personaggi, di Jean Louise che, dopo tutto, riesce a comprendere le scelte degli altri senza rimanere bloccata unicamente sulle proprie convinzioni. Lo stile di scrittura è molto semplice e anche molto più scorrevole rispetto al predente, e ciò mi ha facilitato notevolmente la lettura.
-
Martina Peruzzo 19 marzo 2018
Questo non è affatto il seguito di "Il buio oltre la siepe": è decisamente un' altra storia, in cui i protagonisti hanno lo stesso nome. L'ho trovato un libro difficile da seguire, con molte divagazioni certe volte inutili alla trama. Alcune sono simpatiche (l'idea di Scout di essere incinta, per esempio, o l'episodio del bagno del finto battesimo nella vasca: esilaranti!) ma altre sono decisamente troppo dispersive, come se la scena in corso fosse quella di un film da descrivere ad un pubblico non vedente. Argomenti trattati a volte senza un filo conduttore, a volte con un linguaggio tendente all'ermetismo, a volte ancora con citazioni di fatti storici e problematiche locali la cui portanza, per un pubblico internazionale, può sfuggire se non, addirittura, portare alla noia. Fino a tre quarti dell'opera non succede comunque niente di veramente forte. Sembrano, più che altro, appunti buttati alla rinfusa per un libro o per più libri. Il punto forte centrale, quello che scuote il lettore, quello che rompe l'andazzo un po' nostalgico, viene quasi alla fine ed è un peccato perchè avrebbe meritato molto più spazio. E a dire la verità se sviluppato come avrebbe meritato, sarebbe stato un caso letterario ancora più forte di "Il buio oltre la siepe", che se letto dopo "Va', e metti una sentinella" sembrerebbe un aggiustamento del primo (come effettivamente è stato, tramite però uno stravolgimento degli intenti). Da questo punto di vista mi sento di dire che in questo caso l'operazione commerciale non sia stata la pubblicazione di quest'ultimo ai giorni nostri, bensì la pubblicazione de "Il buio" a quei tempi: opportunamente aggiustato nel linguaggio e nei temi.