Vento & flipper

Forse sarò un pò controcorrente, ma rispetto alla produzione di Murakami il suo esordio è stato quello che mi ha appassionato di meno. Qualche buona intuizione, mi è piaciuta la figura del Sorcio, ma per il resto l'ho letto a fatica.

Raccoglie i primi due brevi romanzi di Murakami, che gli hanno permesso di diventare uno scrittore professionista. Non si trova il Murakami maggiore, ma già molti dei suoi temi futuri sono qui. Inoltre sono i primi due romanzi della tetralogia del Ratto, per cui conoscerli aiuta molto il lettore a comprendere a cosa Murakami si riferisca in "Nel segno della pecora" e in "Dance Dance Dance" che chiudono la serie. "Il flipper del '73" mi è piaciuto, ed è già più articolato e meglio scritto di "Ascolta la canzone del vento". Per chi ami approfondire l'opera di Murakami, il libro ha la sua importanza, come bene può capire chi legga "Il mestiere dello scrittore".

Per i Murakamisti resta un'opera imperdibile: i primi due romanzi di un Murakami giovanissimo, ispirato dalla lettura americana e da quella giapponese del ventesimo secolo. Irto di speranza e pessimismo, bisogno di amare e incapacità di amare. Mi sentirei di sconsigliarlo a chi si avvicina al Maesto del postmoderno giapponese per la prima volta.