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Via dei ladri - Mathias Énard - copertina
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Via dei ladri - Mathias Énard - copertina
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Descrizione


A Tangeri chi si arrampica sugli scogli di fronte allo Stretto può seguire il viavai dei traghetti che fanno la spola con la Spagna. Su quegli scogli Bassam sogna di andarsene. Lakhdar no, l'Europa non lo attira: e invece sarà proprio lui a partire. Il suo viaggio comincia a diciassette anni, quando il padre, musulmano ortodosso, lo sorprende a letto con una cugina e lo caccia di casa. Da lì in poi la sua vita è vagabonda, ormai Lakhdar può fare affidamento solo su se stesso. Sfiora un gruppo di estremisti islamici in cui l'amico Bassam rimarrà impigliato, passa da un lavoro all'altro e, assoldato da una compagnia di traghetti, approda in Spagna. Conosce i bassifondi e legge gialli, cerca il sesso in un bordello e brucia d'amore per una studentessa spagnola. Ovunque la violenza pervade l'aria, pare inevitabile che prima o poi Lakhdar ne sia contagiato. Dalla Primavera Araba alla Spagna degli indignati, ancora una volta Énard fa sentire la sua voce autentica e irriducibile.
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Dettagli

2014
29 gennaio 2014
301 p., Rilegato
9788817072151

Valutazioni e recensioni

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Loris
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La citazione di Conrad all'inizio fornisce una buona chiave di lettura per il romanzo. Il racconto di formazione si realizza attraverso il viaggio, passa per il contatto con luoghi e persone straniere e approda alla scoperta di un 'cuore di tenebra' che avvolge ogni cosa in una spirale di violenza insensata e contagiosa. Fin dal prologo, gli uomini sono paragonati a cani affamati e rabbiosi, in cerca della carezza di un padrone. L'amore si rivela illusorio e debole, Dio scivola nel silenzio o viene distorto per giustificare gli atti peggiori. La letteratura offre conoscenza e consolazione, ma è cmnq una prigione, una torre d'avorio in cui trovare una pace solitaria. Questa amara parabola esistenziale è calata nella stretta attualità di questi anni, da Tangeri a Barcellona, dalla primavera araba ai moti degli indignados. Sul bacino del Mediterraneo è calata una nuova peste, fatta di povertà e sfruttamento, di lavori precari e democrazia negata. Enard affronta una sfida difficile e la vince alla grande, restituendo al lettore in modo mirabile la voce di un adolescente marocchino che ripercorre la sua odissea tra africa ed europa.

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Voce della critica

  Giovane scrittore diventato un caso letterario in Francia con le tirature da best-seller di Zone (2008; Zona, Rizzoli, 2011), storia di intrighi spionistici affabulata da un misterioso viaggiatore sul treno notturno Milano-Roma, Mathias Énard tiene fermo ancora una volta il campo d'osservazione sulla "zona" cruciale per tutti gli scenari dei suoi romanzi, dall'esordio nel 2003 con La perfection du tir (soliloquio di un cecchino durante una guerra civile) a Parlami di battaglie, di re e di elefanti (Rizzoli, 2013; su un presunto soggiorno di Michelangelo alla corte di Istanbul): la messa a fuoco, da varie angolazioni, è sempre sulle sponde tormentate del mediterraneo, accomunate in Via dei ladri dal risucchio nelle derive oscure e autodistruttive del tempo presente. Buon conoscitore del mondo arabo di cui insegna la lingua a Barcellona, dove ora risiede dopo lunghe permanenze in vari paesi del Medio Oriente, Énard dà qui corpo e voce al personaggio di Lakhdar, giovane marocchino moderatamente musulmano e appassionato lettore di gialli, sospinto dai casi del destino e dallüfinseguimento di un amore a peregrinare nella sua Tangeri e poi ad avventurarsi in Spagna, nella vana ricerca di trovare un posto e un senso per la sua vita. Incontra di striscio le Primavere arabe, il movimento degli Indignados e lüfestremismo islamico, in cui resta invece impigliato lüfamico Bassam, più sognatore di lui che dai noir di Izzo e Manchette ha tratto qualche lezione di realismo. Fanno da contrappunto ironico al racconto i ripetuti richiami ai ben più memorabili viaggi del trecentesco Marco Polo arabo Ibn Battuta, partito anche lui da Tangeri per ben più fulgide avventure. Sulle orme di un moderno Candide, in bilico tra toni picareschi alla Lazarillo de Tormes e qualche pur temperato furore dagli echi céliniani, la vicenda dell'ingenua scoperta del mondo da parte di Lakhdar, come nel racconto volterriano, prende avvio con la sua cacciata di casa per essere stato sorpreso ad amoreggiare con la cugina. Di qui le mille peripezie che lo portano ad affrontare i lavori più strani prima di imbarcarsi come mozzo sul traghetto che fa la spola tra Tangeri e Algesiras, dove trova un posto da guardiano al capannone-obitorio messo su dal signor Cruz, che ha fatto fortuna smistando nei paesi d'origine i cadaveri degli affogati in mare raccolti sulle spiagge spagnole. Riesce infine a raggiungere la scintillante Barcellona, meta ultima del suo sogno amoroso, ma la bella Judit ritrovata da Lakhdar non è ormai che una persona intristita e ammalata, mentre a lui, "sempre più convinto dell'ingiustizia di Dio, che assomiglia moltissimo a un'assenza", non resta che osservare con disincanto dai bassifondi di carrer Robadors la vita della città scossa dalla crisi e da sussulti violenti, fino alla ricomparsa di Bassam che determina l'imprevisto colpo di scena finale. Non c'è nessun giardino volterriano da coltivare alla fine della storia, ma il mondo oscuro dove si incontra il signor Kurtz di Cuore di tenebra,annunciato nella citazione in esergo. Lontana dalle audacie espressive di Zona, inarrestabile flusso di coscienza lungo cinquecento pagine, la scrittura di Via dei ladri è rapida e immediata, tra il racconto giallo e il réportage in prima persona, con guizzi verbali e metaforici in cui lampeggia nel comico il tragico.     Santina Mobiglia  

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Conosci l'autore

Mathias Énard

1972

Mathias Enard (1972) è uno scrittore francese. Si è laureato in storia dell’arte all’École du Louvre, e ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove collabora con diverse riviste culturali. All’attività di professore di arabo all’Università Autonoma di Barcellona affianca quella di traduttore. Fra le sue opere ricordiamo Breviario per Aspiranti terroristi (Nutrimenti), Zona (Rizzoli), Parlami di battaglie, di re e di elefanti (Rizzoli), Via dei ladri (Rizzoli). Con Bussola (Edizioni E/O 2016) ha vinto il premio Goncourt e il Von Rezzori ed è stato finalista al Man Booker International prize e al Premio Strega Europeo.

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