Un apprezzatissimo - perchè l'avevo espressamente richiesto - regalo che non mi ha certo deluso perchè avevo già letto tutti i precedenti romanzi del Professore (tranne "Scacco a Dio" perchè non sono riuscito a recuperarlo da nessuna parte e dovrò rimediare): un insieme di racconti, aneddoti, storie di vita più o meno vissuta e più o meno romanzati, del più grande cantautore italiano vivente. Tra le righe si mescolano ironia e tenerezza, rabbia e amore, insegnamenti e confessioni per un pout pourri piacevole e incantevole. L'episodio più divertente, a mio avviso, è quello dell'udienza papale, ma non scrivo altro perchè voglio invogliare chi legge questa recensione a scoprirlo da sè.
La vita che si ama. Storie di felicità
È inutile chiedersi cosa sia la felicità, o come fare a raggiungerla. Lo scrive un padre ai propri figli nella lettera che apre questo libro: la felicità, spiega, non è una questione d'istanti, ma una presenza costante, che corre parallela a noi. Il problema è saperla intravedere, imparando a non farci abbagliare. Il padre è Roberto Vecchioni. Sono per i suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo e Edoardo - i racconti che compongono il volume. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre Aldo, Vecchioni attinge alla propria biografia per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via finché non diventa soltanto un ricordo. Ma ci sono anche le canzoni, scritte in un arco di quasi quarant'anni. Ci sono squarci letterari: un racconto dalle Mille e una notte, la storia di Paolo e Francesca, il mito di Orfeo ed Euridice, un frammento di Saffo. C'è l'amata Casa sul lago, testimone di tanti momenti, alcuni dei quali difficili e persino spaventosi. Roberto Vecchioni ci conduce in un viaggio personale lungo quello che chiama "il tempo verticale", uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. D'altronde "la felicità non è un angolo acuto della vita o un logaritmo incalcolabile o la quadratura del cerchio: la felicità è la geometria stessa".
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Barnaba Lupo 09 marzo 2017
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Roberto Vecchioni nel libro affronta la sfida dell’essere felici partendo dalla profondità degli affetti, quella per i propri quattro figli, ai quali è dedicato lo scritto, e per gli altri suoi cari. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro a episodi comici e drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre Aldo, Vecchioni attinge alla propria biografia. Ci sono anche le sue canzoni e gli squarci letterari: un racconto dalle Mille e una notte, la storia di Paolo e Francesca, il mito di Orfeo ed Euridice, un frammento di Saffo. Un viaggio personale lungo quello che chiama «il tempo verticale», uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. Ottimo libro che , rappresenta un po' tutta la vita di Roberto Vecchioni, scritto in maniera eccelsa e, molto interessante.
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giulia piemonte 12 maggio 2016
Premetto che sono una fan di Roberto Vecchioni. A questo punto la lettura di una sua autobiografia si è rivelata una scelta obbligata. Ho deciso di leggere il suo libro per scoprire qualcosa di più su di lui, sull'uomo nascosto dietro al cantautore e scrittore. Si tratta di una lettura sorprendente che permette di conoscere il vero Vecchioni sotto una nuova luce, da molti punti di vista inediti che solo un'autobiografia può rivelare. Alla scoperta del "tempo verticale" è stato un piacere seguire questo uomo che stimo da molto tempo. Dopo aver letto il suo libro questa stima è aumentata ulteriormente.