“Che cos’è l’effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?” Con questa citazione di Bertolt Brecht Giorgio Ballario, conosciuto tra gli amanti della storia per le avventure del Maggiore Aldo Morosini nell’Africa Orientale Italiana degli anni ‘30, finalista già nel 2010 per il Premio Acqui Storia, inizia il suo romanzo dedicato alla vita di Albert Spaggiari, l’ideatore del colpo alla filiale della Sociètè Gènerale di Nizza che, nel 1976, frutto a lui e alla sua banda un bottino pari a 30 milioni di Euro attuali. Spaggiari, personaggio famosissimo in Francia (dove gli sono stati dedicati centinaia di articoli di giornale, decine di libri, molti programmi televisivi, due film e dove fu addirittura proposto di intitolargli il nuovo stadio di Nizza), come autore del “colpo del secolo”, è invece praticamente sconosciuto in Italia. Ballario, finalista del Premio Acqui Storia 2016 per la sezione Romanzo Storico, si conferma ancora una volta autore a tutto tondo: nella lingua, nell’intreccio narrativo, nella descrizione di luoghi e tipi umani. La descrizione del periodo storico, con annessi intrecci tra politica, società, eversione e malaffare è magistrale. Il lettore si sente pienamente partecipe degli eventi e la lettura è scorrevole e mai noiosa. L’avventurosa vita di Albert Spaggiari viene descritta con ritmo incalzante: la sua infanzia, il suo servizio come paracadutista volontario durante la guerra in Indocina, la sua militanza nell'Organisation de l'Armée Secrète (OAS) (un'organizzazione paramilitare clandestina francese, creata nel 1961, che operò fino all'anno successivo in Algeria e nella Francia metropolitana, e che raggruppava i fautori del mantenimento della presenza coloniale francese in Algeria) la preparazione e l’esecuzione del colpo alla Sociètè Gènerale di Nizza, portato a termine con successo “senza odio, senza violenza e senza armi”, riuscendo a penetrare nel caveau della banca attraverso le fogne di Nizza, la rocambolesca evasione dal Palazzo di Giustizia della capitale della Costa Azzurra e la lunga latitanza fra Europa e Sudamerica, fino al finale beffa per la giustizia francese, con la sua salma che riesce a essere portata in Francia. Spaggiari infatti muore da uomo libero in Italia nel 1989, a fianco di Emilia, la donna che l’ha amato e accompagnato durante la lunga fuga. Una vita che è essa stessa un romanzo. Non mancano i riferimenti all’Italia. Spaggiari, che ha simpatie politiche per l’estrema destra, viene subito accusato di aver dirottato il bottino (che non verrà mai recuperato) ai militanti dell’estrema destra italiana ed europea. Ballario fotografa in modo impeccabile quegli anni nel nostro Paese: “… Erano i tempi in cui le Brigate rosse erano solo “sedicenti”; i militanti missini uccisi a Padova il 17 giugno del 1974 non erano vittime del terrorismo comunista (negli anni Novanta saranno condannati i brigatisti Susanna Ronconi e Roberto Ognibene), ma di una faida interna; così come nel 1973 i fratelli Stefano e Virgilio Mattei, bruciati vivi nel rogo di Primavalle, non erano morti a causa di un attentato di Potere operaio, ma per una presunta vendetta tra fascisti. Erano i tempi in cui se una squadraccia di Avanguardia operaia sprangava a morte un ragazzo di diciassette anni, Sergio Ramelli, l’opinione più diffusa era che in qualche modo “se l’è andata a cercare”, e magari in Consiglio comunale a Milano c’era anche chi applaudiva alla notizia…” Completano il volume una bella prefazione di Stenio Solinas e una ricca appendice fotografica.
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Luglio 1976: una banda di scassinatori penetra nel caveau della principale banca di Nizza, forza le cassette di sicurezza e porta via denaro, oro e gioielli per un valore attuale di 30 milioni di euro. I ladri sono passati per le fogne cittadine e lavorando per più di un mese hanno scavato un cunicolo di otto metri. Sul muro, in segno di scherno, scrivono una frase che rimarrà famosa: "Senza odio, senza violenza, senza armi". È la firma di Albert Spaggiari, il "cervello" della gang delle fogne che in Francia diverrà ineguagliabile esempio di ladro gentiluomo, avventuriero e "primula rossa" in sfida perenne con la giustizia. Paracadutista volontario in Indocina poi militante dell'OAS, Spaggiari verrà arrestato, riuscirà ad evadere in modo rocambolesco e rimarrà latitante per dodici anni fra Italia, Spagna e Sudamerica. È morto, libero, in Italia nel 1989, a fianco di Emilia, la donna che l'ha amato e accompagnato durante la lunga fuga.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2016
In commercio dal:
1 gennaio 2016
EAN:
9788899564063
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Claudio Bonante 15 settembre 2016