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Anno edizione: 2014
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Ho comprato questo libro la prima volta mentre aspettavo di salire su un treno che da Milano avrebbe dovuto riportarmi a casa. quasi annoiata ho iniziato a sfogliarlo, poi l ho letto tutto di un fiato. quella noia è valsa la pena, tanto da indurmi a regalarlo alle mie migliori amiche per il compleanno. non conoscevo frida ma credo che libro migliore di questo per iniziare ad amarla, non ci sia. leggero e fresco, tanto da lasciare ancora la voglia di leggerne un altro
“¡Viva la vida!” è un breve e intenso monologo di Pino Cacucci, autore che ho conosciuto per caso e che mi ha decisamente conquistata. La protagonista, Frida Kahlo, pittrice messicana di immenso valore, rivive le vicende che più hanno segnato la sua vita appassionata: dal tragico incidente che l’ha costretta ad anni di riposo forzato a letto, al matrimonio con Diego Rivera, fino alla sua morte, avvenuta nel 1954 per un’embolia polmonare. ¡Viva la vida!” è un romanzo straordinario e d’impatto che, per chi non si è mai interessato troppo a quest’artista, apre la porta su quel mondo che soltanto lei vedeva. Ho sempre trovato la storia di Frida Kahlo di incommensurabile tristezza e bellezza, e questo libro me lo ha confermato. La vita di Frida non è stata facile sin dall’inizio, eppure, nonostante tutto, lei non si è mai arresa. Né con la pittura, né con Diego, né con le sue idee. È sempre rimasta fedele a se stessa. L’autore ci mostra una donna coraggiosa e forte, ma tormentata dai suoi stessi sogni, che la fanno evadere dal dolore del suo corpo “rattoppato”. Una donna appassionata dalla vita, a cui si aggrappa con le mani e con i denti, fuggendo in ogni modo possibile alla pelona – cioè la Morte – che sembra invece averla presa di mira. E infatti Frida lo dice nella prima pagina, quando è ancora adolescente, che è “nata con la morte che le sorrideva, mentre le danzava intorno al letto.” Una donna che ha trovato l’amore in Diego Rivera, un uomo più grande di lei con due divorzi alle spalle e una lunga schiera di amanti sempre davanti la porta di casa. Eppure, Frida ha continuato a camminare al suo fianco, ad amarlo per poi odiarlo, perché “due come loro erano destinati a trovarsi.” Lei infatti non ha mai dato troppo peso ai suoi tradimenti, tradendolo a sua volta sia con donne che con uomini, per poi ritornare da lui sempre e comunque: “Ma sì, Diego, non ha senso fare così. So come sei, e lo sapevo fin dall’inizio, anzi, addirittura da prima che ci fosse un inizio. Tu non cambierai mai e io, del resto, che diritto avrei di costringerti a cambiare? Non si ama qualcuno per come lo si vorrebbe, ma per quello che è.” Una storia toccante, un romanzo che vale davvero la pena di leggere. Magari anche accompagnandolo con la visione del film Frida (2002) di Julie Taymor.
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