La voce delle onde

Un autore sempre da leggere. Anche questa opera non delude

La voce delle onde è stato il mio primo libro di Mishima. Confesso di essere rimasto un po' deluso. Mi aspettavo un racconto più spesso, più profondo, una narrazione più ramificata. La voce delle onde è invece una brezza leggera, l'elogio della semplicità. Più che un romanzo, sembra una di quelle storie da raccontare a voce, sussurrando. Un racconto estremamente semplice, che scorre come l'acqua, tranquillamente leggibile in un paio di giorni. Il mio scontento soggettivo nasce quindi più da aspettative sbagliate e da un approccio scorretto, che non da concreti demeriti del libro. Se siete abituati a libri più impegnati, non potrete non restare un po' spiazzati. La storia resta comunque godibile, delicata, ed offre un interessante spaccato sugli usi e costumi della società giapponese, resi ancor più rigidi dal fatto di essere quelli di una piccola comunità di pescatori su un'isola. Due giovani innamorati che vogliono stare insieme e il mare intorno a loro, a scandire il ritmo delle emozioni; amore e onde, questo il fascino poetico di questa vicenda. Un libro che, per la sua semplicità, è consigliato soprattutto agli adolescenti.

Inizierò con il dire che il romanzo di cui mi accingo a parlare, “La voce delle onde” di Yukio Mishima, ha una musicalità ”scritta” (se così si può dire) che avvolge tutto ciò che è narrato e che aggiunge un piacere incredibile alla lettura. L’avevo già letto nel 2003 e l’ho riletto per Thrillernord, riscoprendo dettagli che avevo dimenticato e rivalutandone altri che avevo mal giudicato (evviva le riletture!). Perno centrale del romanzo è la storia d’amore tra due ragazzi, Hatsue e Shinji. Un amore innocente, puro, pulito che viene descritto e portato quasi in una sorta di piano onirico e intangibile. A questa dolcezza e naturalezza disarmante si unisce poi il contesto e lo sfondo della storia, che impregnano il libro di una magia particolare e che rendono la storia d’amore ancora più bella e più godibile. Sto parlando dello sfondo musicale del mare e delle sue onde, che sono coprotagonisti della storia. Fanno da sottofondo a tutte le vicende e sembra che uomo e natura riescano a fondersi con naturalezza e armonia. Non ho mai avuto la sensazione che si stesse parlando di due cose diverse – amore e natura- ma anzi, al contrario, le due cose erano così amalgamate che con il sottofondo della tempesta leggevo la voce degli animi dei protagonisti e con il canto dolce del mare vedevo una sorta di celebrazione dell'amore puro e ingenuo dei protagonisti. Inoltre il mare non fa solo da sfondo, diventa parte attiva della storia nelle descrizioni che riguardano l’isoletta dove tutto avviene. Il mare è anche fonte di sostentamento, è la madre che provvede ai suoi figli pescatori. Ogni dettaglio in questo libro prende parte alla costruzione di una grande armonia che rende la lettura intensa, come se il lettore potesse sentire e percepire le cose. Uomo e natura si fondono, l’isola è un luogo dell’anima, l’amore dei due protagonisti è pulito e puro e le descrizioni paesaggistiche sono coinvolgenti. Yukio Mishima scrive una storia genuina, una sorta di dialogo tra l’uomo e la natura. Questo romanzo è una perla semplice, ma preziosa.