Zombie

Sono alla scoperta della Oates, libro per libro. Ho iniziato da libri brevi come Acqua Nera e, ora, Zombie. Il romanzo è ispirato alla vicenda del cannibale di Milwaukee, che, tramite la lobotomia, cerca di creare uno zombie tutto per sé, remissivo e servizievole. Una storia terribile, disturbante, narrata dalla voce dello stesso pluriomicida. La Oates riesce ad farci entrare nella mente del serial killer e a farci provare ribrezzo per questo buio dell'anima, nella speranza che alla fine una qualche luce riesca a penetrarlo. Una lettura forte e cruda.

Finito di leggere 2 ore fa. Che dire libro unico, mi ha coinvolto tantissimo, lo stile unico che caratterizza la scrittura non va a intralciarne in alcun modo la scorrevolezza della lettura. In una delle recensioni che ho letto, si affermava che, a differenza di altri titoli dello stesso genere, dove ci si affeziona in qualche modo al protagonista, sebbene questo fosse un killer, con "questo" protagonista non si può fare altrettanto, anzi non si desidera altro la giusta punizione per quest'ultimo...ebbene nulla di più falso. Il protagonista, in questo caso un pedofilo adesca-ragazzini (infatti è gay), lo trovo assolutamente di grande carisma e fino alla fine sono rimasto col fiato sospeso per scoprire l'epilogo ed al contrario di quanto veniva sostenuto nella recensione, non facevo altro che augurarmi il contrario. Stile assolutamente unico, consigliatissimo, anche a chi come me, non è solito leggere gialli o affini.