Achille piè veloce

Ho trovato questo romanzo di Stefano Benni molto particolare, a tratti fantasioso, ma mai banale, ed è la caratteristica che più mi piace di questo autore. Nel libro, Benni è bravo ad allontanare il lettore dalla realtà, pur parlando della stessa, facendo riflettere su temi importanti come la malattia, chi ne soffre, e tutto ciò che li circonda. Tratta anche di argomenti più "leggeri", tra cui l'amore, l'amicizia, la scrittura, la lettura, i difetti umani, e non tralascia neppure un po' di satira alla nostra "pazza Italia".

C'è da fidarsi di pochi scrittori, quando si vuole leggere un romanzo che sia ambientato ai nostri giorni, ma che abbia una freschezza e un'originalità capaci di sorprendersi. Stefano Benni è sicuramente uno di questi. Le allusioni più o meno velate a mondi diversi dal nostro (da quello dell'antica Grecia ad altri che finora non esistono affatto), mischiate a situazioni e a sensazioni che invece ci appartengono da vicino nella vita di ogni giorno (il rapporto con la disabilità, con la tecnologia, con la solitudine e con gli altri) fanno di quest'opera un capolavoro di creatività, di rielaborazione e allo stesso tempo di analisi sul "chi siamo" e sul "come siamo". Siamo Achille, oppure non lo siamo. E siamo dei "pié veloce", oppure non lo siamo. Con tutte le sfumature che ci stanno in mezzo, naturalmente. E, fra Achille e i suoi opposti, fra il suo modo di essere e il suo opposto, si costruisce una rete di infinite possibilità, di incontri che non lo sono fino in fondo come ci aspetteremmo, di una comunicazione che in realtà nasconde più di quanto mostri. Il tutto all'interno di un libro che fa sorridere, che fa riflettere, che lascia l'amaro in bocca per poi lavarlo via, che si smentisce e si ricrede e poi si conferma e si trasforma e infine si rivela per quello che è: uno spaccato geniale di una contemporaneità "alternativa", ma non troppo.

ho acquistato e letto achille piè veloce perché mi era stato consigliato molti anni fa. La lettura è iniziata molto piacevolmente, ho provato subito simpatia per il protagonista, ma pian piano la piacevolezza è andata scemando lasciando spazio alla noia. Questo romanzo non mi ha catturata, forse non sono riuscita a capirlo davvero, ma la trama mi è sembrata poco realistica per certi aspetti. La scrittura è comunque piacevole, niente male in fin dei conti, ma complessivamente non posso dire mi sia davvero piaciuto. Merito a Benni però per i nomi dei personaggi, li ho davvero apprezzati. Anche il finale mi è piaciuto.