Si tratta, come ben si potrà intuire, di un libro non esattamente fresco di stampa: Sciascia pubblicò questo breve volume nell'autunno del 1978 mentre ancora fremevano le polemiche e mentre egli stesso era membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul caso. Molti altri libri sono stati scritti e, in tutta probabilità, continueranno a essere scritti su Aldo Moro, ma ciò che rende peculiare questo libro di Sciascia è il metodo con cui procede e che si concretizza in una fine analisi linguistica e filologica delle lettere che Moro scrisse dal carcere, molte delle quali rese pubbliche. Lettere nelle quali il prigioniero reiterava appelli ai suoi colleghi affinché prendessero in considerazione lo scambio di prigionieri chiesto dai brigatisti in cambio della sua vita; lettere che quegli stessi colleghi di partito definirono «scritte sotto coercizione», frutto del logoramento dovuto alla prigionia, specchio di un Aldo Moro che loro disconoscevano e che furono sostanzialmente ignorate. È questo il fulcro del lavoro di Sciascia: dimostrare come invece quelle lettere fossero state scritte in totale autonomia e lucidità di pensiero attraverso uno studio puntuale di quei testi, della loro struttura, delle scelte lessicali (il passaggio, qualitativamente rilevante, dalla locuzione “autorità di Stato” a “potere di Stato” a cui si assiste dalle prime alle ultime lettere), la scelta degli interlocutori, il richiamo ad affermazioni che i destinatari non potevano non riconoscere come integralmente morotee. Un libro quindi molto "letterario" ma anche molto lucido e onesto, la cui lettura è illuminante non solo per i fatti che racconta ma anche per come li racconta
L' affaire Moro
Scritto a caldo nel 1978, questo libro non ha che guadagnato con gli anni. Mentre, in una nobile gara di codardia, i politici italiani, nonché i giornalisti, si affannavano a dichiarare che le lettere di Moro dalla prigionia erano opera di un pazzo o comunque prive di valore perché risultanti da una costrizione, Sciascia si azzardò a leggerle, con l’acume e lo scrupolo che sempre aveva verso qualsiasi documento. Riuscì in tal modo, sulla base di quelle lettere, a ricostruire una intelaiatura di pensieri, di correlazioni, di fatti che sono, fino a oggi, ciò che più ci ha permesso di capire, o di avvicinarci a capire, un episodio orribile della nostra storia. Presentando il libro nella sua ultima edizione (1983), Sciascia scriveva opportunamente «questo libro potrebbe anche esser letto come “opera letteraria”. Ma l’autore – come membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla “affaire” – ha continuato a viverlo come “opera di verità” e perciò lo si ripubblica (non più col rischio delle polemiche, ma del silenzio) con l’aggiunta della relazione di minoranza (di assoluta minoranza) presentata in Commissione e al Parlamento. Una relazione che l’autore ha voluto al possibile stringare, nella speranza abbia la sorte di esser largamente letta: qual di solito non hanno le voluminosissime relazioni che vengono fuori dalle inchieste parlamentari».
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Maria Rosaria Minervini 10 maggio 2018
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Grazia Marchesi 02 dicembre 2017
Agghiacciante, profondissima e densissima analisi degli ultimi giorni di Moro da parte di una maestro della letteratura e parlamentare. La solitudine di Moro, l'ipocrisia della società e della politica italiana esaminata con crudele esattezza. Questo breve libro esce solo 3 mesi dopo l'uccisione di Moro e dimostra come, grazie al suo acume, alla sua intelligenza e cultura, Sciascia fosse andato molto più a fondo su questo caso di decine e decine di altri commentatori e intellettuali, di allora e probabilmente anche di oggi.
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Un libro assolutamente da leggere per chi vuole saper come fu davvero gestito il rapimento di Moro. Sciascia ne propone un'analisi oggettiva e lineare, spesso lasciando intendere implicitamente la gestione errata di alcune situazioni (purtroppo non poche). Più che un libro si tratta di un saggio che contiene anche la relazione presentata da Sciascia dopo l'uccisione, quando faceva parte della commissione parlamentare che avrebbe dovuto fare luce sul caso. Emergono tutti i dettagli che ci si può aspettare: come furono condotte le indagini, cosa dicevano i giornali, cosa non si è voluto fare per salvarlo ecc. Assolutamente da leggere.
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