Al faro

Virginia Woolf ha dato il via a To the Lighthouse, mantenendo la narrazione della storia nel campo soggettivo. Le persone si toccano l'una con l'altra nel libro con l'espressione interna di sentimenti sensibili, osservazioni, percezioni in modo che la conoscenza dei personaggi cresca per il lettore attraverso i pensieri degli altri. Non c'è la solita parlata inversione o azione diretta quando un personaggio viene rivelato. Tuttavia, i personaggi sono disegnati magnificamente e prendono vita per il lettore. Questo libro è un tesoro.

Questa è la seconda opera di Virginia Woolf che ho letto, dopo aver letto la signora Dalloway. Penso che avrei potuto apprezzare questo più di Dalloway. La corrente narrativa della coscienza è fluida e ariosa come la sua ambientazione sul mare scozzese. Questo è un breve romanzo, ma non dovrebbe essere letto velocemente in quanto si deve tenere traccia dei pensieri di ogni personaggio. Al Faro ricompensa il paziente lettore con una bella scrittura, un sentimento profondo e una narrazione che si intreccia attraverso le istanze fugaci della coscienza umana e l'imperdonabile marcia in avanti del tempo.

Di solito non mi piace il modernismo, ma mi è piaciuto To The Lighthouse (questo il titolo originale inglese). È scritto quasi interamente usando i pensieri personali dei vari personaggi. Sembra una trovata, ma Woolf dipinge il monologo interno con tale chiarezza e arguzia che è in realtà una sorta di realismo. Ad esempio, il signor Ramsay cammina per i terreni mentre osserva metaforicamente le vie della sua filosofia, con l'estensione della conoscenza umana proprio alla fine della sua terrazza. È bello da leggere, ma ci vuole molta buona volontà.