Chirú

Ho desiderato l'uscita di questo romanzo come si desidera una boccata d'aria fresca. Avevo necessità di leggere qualcosa di suo. Adoro Michela Murgia, adoro il suo modo di scrivere sempre senza fronzoli, sempre schietto e pungente. Ogni aspettativa è stata più che ripagata.

Eleonora donna sui quarant'anni , infelice con stile, decide di accettare come allievo il diciottenne Chirù, per insegnargli ad affrontare la vita. In questo periglioso percorso, la protagonista diventerà , suo malgrado , madre, maestra e amante platonica del ragazzo , finendo prigioniera del suo stesso desiderio di esercitare un potere sull'anima . Con una scrittura raffinata e volutamente colta , Michela Murgia crea un romanzo particolare , in cui le parti più riuscite sono quelle in cui descrive la sua infanzia e il suo progressivo allontanarsi dalla famiglia , perché, come ammonisce il suo allievo , il nucleo familiare non è luogo protettivo ma quello in cui più spesso si viene feriti. Alla fine pare che Chirù abbia perfettamente appreso l'ipocrisia che occorre per affrontare con successo l'esistenza., benché non fosse precisamente questo il messaggio della sua insegnante.

La Murgia torna con un libro, sempre ambientato nella sua amata Sardegna, ma questa volta sembra di percepire una nota forse più personale dell'autrice. Questo libro parla di due crescita diverse e intrecciate nello stesso tempo, quella di chi insegna e di chi impara l'arte della vita. Perchè è di questo che il libro parla, della vita, di come affrontarla, di come superarla e soprattutto di come noi la percepiamo, soprattutto questo libro racconta di come non si smette mai di imparare, a prescindere dall'età e dal ruolo che si è raggiunti.