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Anno edizione: 2020
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Daevabad, la leggendaria città di ottone, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia.
«Un banchetto luculliano sotto forma di romanzo. Soffuso di magia, eppure assolutamente credibile» – Laini Taylor
Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un luogo fantastico costruito sulle tradizioni arabe e indo-persiane di cui si racconta anche nelle Mille e una notte. Questo romanzo è un ottimo primo libro (si tratta di una trilogia) per diverse ragioni, tra cui: la caratterizzazione dei personaggi è vivida, reale. Nahri e Ali (il secondo protagonista di cui conosciamo il punto di vista) escono fuori dalla pagina tanto sono concreti; la narrazione non è nebulosa, come mi è capitato di vedere in alcuni fantasy in cui gli aspetti culturale e politico sono principali. Mi sono sentita condurre nella storia, è stato meraviglioso entrare nel quotidiano dei personaggi coinvolti; la presenza della cultura, delle problematiche sociali e politiche, come il razzismo. Sono elementi tipici del fantasy che qui assumono nuovo valore, e devo dire che ho ammirato molto la capacità dell'autrice di non rendere tutto o bianco o nero, non c'è una fazione per cui mi sento di voler combattere. Insomma, aspetto trepidante il seguito!
"La citta' di ottone" e' il primo libro della trilogia di Daevabad. Si tratta di un romanzo fantasy ambientato nel mondo arabo dove sono presenti esseri che dominano i quattro elementi con magia e poteri. La ventenne Nahri, orfana, e' un'abile truffatrice delle strade del Cairo che con il suo dono ancora sconosciuto guarisce con innata destrezza i suoi clienti e riconosce ogni tipo di lingua che sente. Purtroppo durante uno dei suoi riti zar qualcosa va storto e Nahri invoca senza volerlo un guerriero daeva, Dara. Inseguiti dagli Ifrit, Dara e Nahri sono costretti a fuggire e trovare un posto sicuro, Daevabad, la citta' di ottone. Dopo un viaggio travagliato, Dara e Nahri si ritrovano ad attraversare le imponenti mura di ottone ma per Nahri Daevabad potrebbe rivelarsi meno sicura del previsto. La vita che si e' creata tra queste mura e' segnata dalle antichissime storie e leggende delle tribu' degli esseri del fuoco. Tra le sontuose ricchezze del palazzo del re, gli scontri di razza, inganni e verita' celate Nahri dovra' riuscire a sopravvivere. Ho fatto un po' di confusione e ho avuto un qualche problema nel riuscire a distinguere le differenze tra ogni tribu': l'autrice ci da delle descrizioni e spiegazioni abbastanza superficiali come se chi stesse leggendo sapesse gia' di cosa si tratta. Di per se' i nomi sia dei vari esseri che dei personaggi inizialmente non sono semplici da ricordare, inoltre ci sono molte parole che vengono dette in arabo che non vengono per nulla spiegate. Fortunatamente c'e' il glossario alla fine del libro! Nonostante tutto questo caos che ho riscontrato la storia e' scorrevole e avvincente. Credo sia un'ottima base per l'intera trilogia. L'ambientazione e' particolare e affascinante, sembra quasi di essere proiettati in questi luoghi del mondo arabo. Ho apprezzato particolarmente come l'autrice ha curato i personaggi; anche se i punti di vista sono solo due, quello di Nahri e Ali (secondogenito del re Qahtani ed eccezionale spadaccino Zulfiqari) si riesce a capire motivazioni e stati d'animo della maggior parte dei personaggi. Tra tutti ho amato specialmente Nahri e Dara. Dara e' un uomo pieno di mistero cui si aggiunge, fino all'ultimo, sempre qualcosa di nuovo sul suo conto. Nahri invece e' una ragazza molto curiosa, sempre alla ricerca di piccole risposte per poter mettere assieme l'intero puzzle, che da un momento all'altro e' stata catapultata in un mondo sconosciuto dove fatica ad inserirsi. Anche Ali e' un personaggio interessante e ben studiato. e' un giovane religioso dedito allo studio dell'economia e affascinato dagli umani. Il suo senso di giustizia lo porta a ribellarsi e ad aiutare chi e' considarato piu' debole. In definitiva "La citta' di ottone" e' un romanzo coinvolgente e a tratti enigmatico consigliato agli amanti dal genere. Ringrazio di cuore la Oscar Vault.
Ne La città di ottone quello che colpisce subito è l'ambientazione ben costruita, un worldbuilding che ci trasporta tra le sabbie del deserto poi in una magica città, con le sue stradine e i suoi bazar, i colori e i sapori che per noi sono nuovi. In questa atmosfera arabeggiante, ma che arriva a toccare anche culture indiane, si svolgono le vicende di Ali e Nahri. Qui l'autrice è stata bravissima nell'avvicinarsi a una cultura che è ancora poco esplorata nel mondo del fantasy, la pecca è che all'inizio si fa fatica a destreggiarsi tra tutti i nomi nuovi di tribù e tra le varie leggende. Il lettore deve ricostruire un po' le vicende usando le informazioni che vengono date in modo troppo frammentario. I personaggi sono interessanti perché non sono mai del tutto buoni o del tutto cattivi, ciascuno compie delle scelte conformi a ciò che sono e mi è piaciuta Nahri che non è perfetta ma così umana nel suo essere imperfetta e nel suo non fare sempre la cosa giusta. Le vicende si susseguono in modo lento, tutto è giocato nelle ultime pagine, il finale esplosivo invoglia a voler leggere i seguiti perché lascia aperte molte questioni che spero verranno sviluppate. Non posso dire che il libro mi abbia convinto del tutto, avrei preferito una narrazione un po' più fluida, comunque leggerò i seguiti per vedere come si svilupperanno alcune cose. Per una recensione completa sbirciate il mio blog love reading and more blogspot
Recensioni
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