Divorzio a Buda - Sándor Márai - copertina
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Letteratura: Ungheria
Divorzio a Buda
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Descrizione


È il destino, ancora una volta, a dare le carte: proprio al giudice Kristóf Kómives, cittadino integerrimo, tocca sciogliere dal vincolo matrimoniale Imre Greiner, un medico che è stato suo compagno di collegio e Anna Fazekas, che Komives aveva incontrato qualche volta, molti anni prima. Ma la sera che precede l'udienza Kómives, rincasando a tarda ora, trova ad aspettarlo Greiner, e da lui apprende che un evento atroce è sopravvenuto a rendere inutile la sentenza. Nel corso di un tormentato faccia a faccia Greiner racconterà a Kómives la sua storia con Anna e soprattutto pretenderà da lui una risposta, prima che sia tutto finito. A sua volta Kómives scoprirà le verità che i sogni della notte svelano e le luci del giorno occultano.

Dettagli

Tascabile
2 maggio 2007
200 p., Brossura
9788845921582

Valutazioni e recensioni

  • Si apprezza pienamente Màrai solo leggendolo in solitudine,dopo aver raccolto tutte le energie necessarie per concentrarsi sul testo estraniandosi dal mondo, e assaporare così, come si sorseggia un ottimo vino d'annata, ogni parola, ogni costrutto, ogni periodo di quella prosa incalzante e sorniona,incisiva e vaga,meravigliosamente ammaliatrice, propria di tutti i suoi scritti. Non di meno il contenuto trabocca di significato, di verità, di sostanza. E'quanto accade anche in quest'opera, dopo un preambolo che va avanti per oltre metà libro, avente l'"ingrato",ma fondamentale, compito di descriverci situazioni e personaggi, con quel suo inconfondibile tetro spirito d'osservazione e con quell'ormai familiare cadenza oltremodo laboriosa e densa,ma sorprendentemente avvincente. La fase successiva è quella che più ci affascina ed emoziona. Lì c'è dinamica, ritmo, i pensieri hanno voce ed urlano,attraverso i dialoghi, o meglio,i monologhi dei suoi personaggi, tutte le verità più recondite,inaspettate ma attese, incredibili eppur scontate, dei moti dell'animo umano..e non solo. Urlano le verità della vita, del destino, dell'oscuro disegno che ci rende tali anzichè tal'altri..che c'impone gli eventi e muove la nostra vita riservandole momenti e percorsi in nessun modo scongiurabili. E tutto è legato alle più bizzarre circostanze,al caso beffardo che si burla di tutto il nostro vano affanno,la nostra cieca ambizione, la nostra stolta solerzia. Inutile porsi domande sul senso di tutto questo.L'unico modo per uscire salvi dal cataclisma che annienta, strada facendo, tutte le nostre certezze, è una pacata rassegnazione.E la sola possibilità di redenzione sta nel salvaguardare la dignità della nostra miserrima condizione umana.Nell'assumersi le responsabilità senza svicolare vilmente, nell'adempiere ai nostri doveri con sollecitudine e zelo.Nell'uscire dal palcoscenico, una volta calato il sipario, mantenendo intatto il rispetto per se stessi e per gli altri, nel tentativo di lasciare un buon ricordo.

  • Si tratta del primo libro che ho letto di Marai, dopodichè mi sono buttata su tutti gli altri che ha scritto. Per me rimane comunque il più emozionante. Sopratutto le ultime 20 pagine. Come in tutti i suoi libri traspare il piacere dell'autore per la scrittura, cosa che può risultare a volte un pò pesante, se non fosse per le pillole di saggezza che regala qua e là e che incuriosiscono il lettore e lo invogliano ad andare avanti nella lettura. Un libro che sembra una piece musicale, che inizia piano e si sviluppa lentamente in un crescendo di emozioni. Con un finale molto intenso. Se vi lasciate trasportare dalla melodia delle parole non rimarrete delusi dal finale.

  • PASQUALINA COLELLA

    Il libro è ambientato nell'Ungheria degli anni trenta. La prima parte è dedicata alla descrizione di Kristof Komives, il protagonista, un magistrato impeccabile che si occupa di cause di separazione; i valori, le ossessioni, la visione della vita di quest'uomo ci delineano la sua personalità. Improvvisamente la tranquillità lavorativa e domestica del magistrato vengono turbate quando scopre di doversi occupare della separazione del dottore Imre Greiner, suo amico, dalla moglie Anna Fazekas, donna incontrata da Kristof più volte. Una sera Kristof rientrando a casa da una "merencena" trova ad attenderlo nello studio Imre Greiner, inizia così un lungo dialogo tra i due vecchi amici (anche se sembra più un monologo del dottore) che si conclude all'alba. I due amici sono totalmente diversi, le loro personalità, le scelte di vita, gli ideali sembrano descrivere gli opposti della vita: il vecchio e il nuovo, la tradizione e il cambiamento, Buda e Pest. Un viaggio nella profondità dell'animo umano, una lettura che ci pone degli interrogativi, gli stessi a cui i protagonisti cercano invano di rispondere: Quanto è possibile raggiungere la perfezione nei sentimenti? Quanto ci si può opporre realmente al cambiamento? Kristof Komives sembra udire la risposta dal ritratto di un suo antenato: "Svegliati, e resta forte! Tu devi occuparti del giorno. Resta umile e fermo! Mantieni viva la tua fede e sii severo. Il mondo è materia cedevole, sii tu a plasmarlo".

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