La macchinazione di David Grieco - DVD
La macchinazione di David Grieco - DVD - 2
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La macchinazione
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Descrizione


1975, estate. Pier Paolo Pasolini è impegnato nel montaggio di uno dei suoi film più discussi, "Salò o le 120 giornate di Sodoma." e nella stesura del romanzo "Petrolio" un vero e proprio atto di accusa contro il potere economico e politico dell'epoca. Da mesi ha una relazione con un giovane di borgata, Pino Pelosi, che ha legami con il mondo criminale romano. Una notte, alcuni compari di Pelosi trafugano il negativo di Salò e chiedono un riscatto: ma non mirano al film, bensì a Pasolini stesso...

Dettagli

DVD
Vietato ai minori di 14 anni
8057092013489

Informazioni aggiuntive

  • Mustang Entertainment, 2016
  • Mustang
  • 115 min
  • Italiano (Dolby Digital 5.1)
  • Italiano per non udenti
  • 2,35:1
  • trailers; scene inedite in lingua originale; documentario: Documentario Borgata America; speciale: Il caso Pasolini raccontato da Stefano Maccioni - Il caso Pasolini raccontato da David Grieco - Il caso Pasolini raccontato da Silvio Parrello - Dietro la macchinazione - La scelta dei Pink Floyd; dietro le quinte (making of)

Valutazioni e recensioni

  • stefano daddilo

    Com'è intollerabile essere tollerati. Pasolini intervistato da un giornalista francese cita Cocteau e l'aforisma racchiude il pensiero dell'ultimo periodo dell'autore, incurante del consenso, della tolleranza, perfino della morte. È un'estate, quella del 75, di ossessione per lo scrittore di Casarsa: per Cefis e il suo controllo tentacolare sul potere in Italia; per il Pelosi e le borgate, che stanno per perdere la loro magnifica innocenza; per il fascismo, quello piccolo borghese, molto piu presente nella società rispetto all'esiguo consenso dell'Msi. Il film 'La macchinazione' parte piano e finisce in crescendo, cosa rara nel cinema italiano, dove i film il piu delle volte iniziano con delle belle idee per poi perdersi. L'opera di Grieco finisce in un modo splendido, originale, visionario, proprio come il pensiero del poeta. Potenti le apparizioni oniriche della società di oggi e quella della fine (che non racconto), cosi come all'altezza le interpretazioni (De Rienzo-Pinna un gradino sopra tutti). Ottima la descrizione delle borgate, della P2 e la scelta delle location, non il massimo ma credibili gli effetti speciali. Da storia del cinema l'incontro in trattoria con lo studente nerd fan dello scrittore, che però non capisce la provocazione scritta sul Corriere in cui PPP ritiene che per i figli degli operai possa bastare la quinta elementare, per non imbastardirli e portarli via dall'autentico sottoproletariato urbano alla odiata piccola borghesia consumistica. Un film che non si limita alla cronaca ma cerca di scavare dentro i personaggi e la società italiana dell'epoca. E uscendo dalla sala ci si sente persi, perché di Pasolini, come diceva Moravia al funerale che sentiamo durante i titoli di coda, ce n'è uno ogni cento anni.

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