un viaggio nella storia della Nigeria, della questione del Biafra, la guerra, la povertà, la fame. La Adichie non sbaglia un colpo. Mi è stata consigliata come lettura universitaria per il corso di antropologia.
Metà di un sole giallo
“Metà di un sole giallo” è la storia di molte Afriche. L’Africa sensuale della splendida Olanna, che rinuncia ai privilegi per amare il professore idealista Odenigbo, e quella concreta della sua gemella Kainene, che affronta il mondo con l’arma del sarcasmo. L’Africa superstiziosa di Mama e Amala e quella colta ed emancipata del circolo di Odenigbo. L’Africa naïf del giovane servitore Ugwu e quella archetipica inseguita dall’uomo di Kainene, Richard. Tutti questi mondi, con il loro bagaglio di felicità e dolore, di generosità e crudeltà, di amore e gelosia, vengono travolti dalla piena della storia quando nel 1967 la proclamazione d’indipendenza dalla Nigeria della Repubblica del Biafra sfocia in una tragica guerra civile.
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Anno edizione:2024
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Veronica Lombardo 21 luglio 2021
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Un magistrale, romanzo inquietante da una scrittrice annunciata da The Washington Post Book World come "la figlia di Chinua Achebe del 21 ° secolo," Metà di un sole giallo ricrea un momento fondamentale nella storia dell'Africa moderna: la lotta appassionata del Biafra per stabilire una repubblica indipendente nella Nigeria, e la violenza agghiacciante che seguì. Pubblicato nel 2006, Metà di un sole giallo ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed è stato insignito del Premio Arancio per la Fiction nel 2007. Con sorprendente empatia e la grazia senza sforzo di un narratore naturale, Chimamanda Ngozi Adichie intreccia le vite di tre personaggi travolti dalla turbolenza del decennio. Ugwu, tredici anni è impiegato come cameriere per un professore universitario pieno di zelo rivoluzionario. Olanna è la bella amante del professore, che ha abbandonato la sua vita di privilegi a Lagos per una città universitaria polverosa e la carisma del suo nuovo amante. E Richard è un timido giovane inglese in balia con la sorella gemella di Olanna, una figura enigmatica che si rifiuta di appartenere a nessuno. Come avanzano le truppe nigeriana devono correre per le loro vite, le loro ideali sono severamente testati, come lo sono le loro lealtà verso l'un l'altro. Epico, ambizioso, e trionfalmente realizzato, Metà di un sole giallo è un notevole romanzo sulla responsabilità morale, la fine del colonialismo, di alleanze etniche, di classe e di razza e il modo in cui l'amore può complicare tutti.
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Chimamanda Ngozi Adichie attraverso il suo romanzo “Metà di un sole giallo” ci porta in un mondo lontanissimo dal nostro: quello della Nigeria negli anni precedenti e successivi alla sanguinosa Guerra del Biafra. Personalmente, sapevo pochissimo del conflitto. Grazie a questo libro, ho imparato quanto forte fosse la rivalità tra le etnie presenti all’interno del paese africano e, vista la mescolanza di fatti reali e finzione, ho tifato e pregato per la sorte dei suoi protagonisti, tanto sono riuscita ad affezionarmi ad essi. L’autrice, legatissima alla sua Nigeria, mette in evidenza tante sfaccettature di questa terra natia: da un lato le superstizioni e la credenza a riti magici, dall’altro il sapere e l’erudizione, per poi passare al benessere degli arricchiti e dei corrotti che si contrappone alla miseria dei tanti villaggi lontani dal centro delle grandi città. Con la lettura non capita spesso di avvicinarsi all’Africa in modo così autentico, privandosi degli stereotipi e dei preconcetti di un continente in perenne via di sviluppo. È per questo che consiglio fortemente di leggere “Metà di un sole giallo”.