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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2016
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Un ottimo thriller che ravviva l'interesse pagina per pagina, creando la voglia di scoprire al più presto il famigerato serial killer. La musica ha una sua importanza nella vicenda, infatti, la storia è come se seguisse uno spartito musicale...consigliato.
Anche in "Miserere", Jean-Cristophe Grange non scherza: come sempre, l'autore ci delizia con cambi frequenti di argomento, stile di scrittura e ambientazione; il risultato dei suoi lavori sono sempre trame incalzanti, scene mozzafiato e risvolti inaspettati ad ogni capitolo. In questo romanzo, la storia parte subito in accelerazione, con l' uccisione di un musicista, con i timpani perforati, in un modo talmente misterioso ed oscuro che, solo dopo molto tempo (e molti momenti drammatici) dopo, i poliziotti inizieranno a capire l'orrore che vi si cela dietro. I due protagonsiti, ben tratteggiati, sono personaggi che non si può non amare: entrambi tormentati, hanno una zavorra di passato così pesante da portare che saranno giustificati anche nelle azioni più terribili. Inoltre, i riferimenti storici e culturali sono molti ed importanti: la dittatura cilena di Pinochet, i rimandi musicali, le note del Miserere di Allegri; il tutto incastonato in un'atmosfera cupa, barocca e piena di fascino.
Di Grangé avevo già apprezzato "Il giuramento" e anche questo "Miserere" si attesta su livelli più che buoni. Atmosfere modernamente noir per un libro che mantiene sempre alta la tensione. Memorabile il personaggio di Cedric Volokine, in teoria un personaggio negativo essendo un poliziotto drogato, ma descritto così bene che entriamo direttamente nelle sue sofferenze e non possiamo non fare il tifo per lui.
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