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Il prologo apre con un epitaffio tratto dal poemetto “Funghi da Yuggoth” e dedicato ai Magri Notturni: orde di demoni che infestavano i sogni di Lovecraft bambino e che hanno trovato pieno compimento nel suo capolavoro “La ricerca onirica dello Sconosciuto Kadath”. Subito dopo ci viene proposta la Storia del "Necronomicon", il libro maledetto creato da Lovecraft e citato in molte opere sue, di coevi e di successori, e che molti si ostinano ancora a ritenere autentico. La cronostoria del psedubiblion è una traduzione del precisissimo testo scritto da Lovecraft per chi chiedeva a gran voce maggiori spiegazioni sul sinistro volume scritto dall'arabo pazzo Abdul Alhazred, alter ego immaginario del Solitario di Providence. Questa prima parte è dedicata a quegli autori che ispirarono la mitologia lovecraftiana. Nessuno dei precursori cita ovviamente in maniera diretta Cthulhu, ma insieme rappresentano il sottofondo culturale che ha ispirato l'opera principale di Lovecraft. Si parte da Edgar Allan Poe, maestro spirituale indiscusso di Lovecraft, che fa menzione di una minaccia cosmica nel classico “La rovina della casa degli Usher”. “Quella cosa maledetta” di Ambrose Bierce parla della ricostruzione di un insolito delitto operato da una creatura di colore indefinibile; Bierce è colui che ha coniato Carcosa e Hastur ispirando a sua volta Chambers.Il racconto successivo è difatti “Il segno giallo”, racconto tratto dall'antologia di Robert W. Chambers Il re giallo: si tratta di un altro pseudobiblion, testo citato a più riprese anche nelle stagioni antologiche di “True Detective”. Sebbene inventato "dopo" il Necronomicon, Lovecraft siispirò al testo di Chambers per dare maggiore coerenza al suo personale pseudobiblion...
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