La montagna incantata - Thomas Mann - copertina
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Letteratura: Germania
La montagna incantata
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Descrizione


"'La montagna incantata' è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo." Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l'introduzione all'edizione della "Montagna incantata" da lui tradotta nel 1965 che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos. Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese. A contatto con il microcosmo del sanatorio il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta. Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere. Paradossalmente (l'umorismo di Mann),dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell'inutile strage della "grande" guerra. Prefazione di Giorgio Montefoschi.

Dettagli

27 gennaio 2011
712 p., Brossura
9788863801682

Valutazioni e recensioni

  • Tutti i temi trattati nella Montagna Magica portano a riflettere sulla vita e sulla morte. E in particolare vorrei riferirmi ad un fatto. Impressiona nella conversazione tra il medico e Castorp la riflessione di come la "forma" postrebbe essere unica differenza tra la morte e la vita se assunta come fenomeno umano. Infatti, mentre la vita prosegue anche dopo la nostra morte, quanto a energia che nutre il resto della terra, in quella che noi chiamiamo vita si tratta di una vita imbrigliata nella forma (il corpo). La scrittura di questo testo è mirabile e la vastità dei temi è immensa. Un testo che ha la possibilità di influenzare tutta una vita. E lo può fare ancora oggi, nonostante molto tempo sia trascorso dalla scrittura.

  • Mann, uno dei miei autori preferiti! Grandioso affresco delle varie correnti di pensiero all'inizio del 900 che e'riassunto nelle schermaglie verbali tra Settembrini e Naphta.Profonda riflessione sul tema della malattia e della morte,è un incalzante e convincente invito a non lasciarsi sopraffare dai pensieri parassiti ma di vivere la vita in armonia lasciandosi guidare da bontà ed amore. E' anche da leggere come una critica alla guerra in generale. Bella traduzione degli anni '60, però le preferisco quella nuova della Colorini per i Meridiani.

  • Tutti i temi trattati nella Montagna Magica portano a riflettere sulla vita e sulla morte. E in particolare vorrei riferirmi ad un fatto. Impressiona nella conversazione tra il medico e Castorp la riflessione di come la "forma" postrebbe essere unica differenza tra la morte e la vita se assunta come fenomeno umano. Infatti, mentre la vita prosegue anche dopo la nostra morte, quanto a energia che nutre il resto della terra, in quella che noi chiamiamo vita si tratta di una vita imbrigliata nella forma (il corpo). La scrittura di questo testo è mirabile e la vastità dei temi è immensa. Un testo che ha la possibilità di influenzare tutta una vita. E lo può fare ancora oggi, nonostante molto tempo sia trascorso dalla scrittura.

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