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La trama è sicuramente intrigante, il periodo storico in cui si colloca è un pezzo di storia italiana che ha profondamente segnato Firenze, i personaggi hanno caratteri ben delineati. Si parte con un omicidio irrisolto che tratta un tema delicato e che facilmente fa appassionare al racconto e la scrittura è scorrevole e ricca. Insomma ci sono tutti gli elementi per un racconto perfetto, peccato per il finale che a mio parere lascia un po' di amaro in bocca.
La lettura de "L'inquilino" aveva generato un pessimo giudizio sull'autore sia in quanto alla forma, al periodare, sia al contenuto, povero, scialbo,con personaggi poco credibili. Morte a Firenze ribalta totalmente la valutazione di Vichi:scritto magnificamente, con esposizione fluida, plastica, la vicenda si innesta con naturalezza nel periodo ancora caratterizzato pesantemente dagli orrori della guerra, dalle aspre contrapposizioni e dall'odio scaturiti dall'avventura repubblichina di Salò e dal pesante sacrificio dei partigiani. Struggenti le pennellate che descrivono l'alluvione e la figura di Eleonora che, a tratti, sembra uscire dalle pagine e materializzarsi in tutta la sua splendente femminilità.
Primo libro di questo scrittore che mi capita di leggere, e penso che sarà anche l'ultimo. La trama l'ho trovata anche interessante compreso il finale (criticato da altri lettori, ma che personalmente penso rispecchi molto più la realtà che non classici finali più 'rassicuranti' - non dico di più per non svelare particolari che potrebbero rovinare la lettura a potenziali interessati). Quello che non ho apprezzato per nulla è lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, che li fanno sembrare tratti (o pronti per) un filmetto americano di serie C. C'è persino l'ex prostituta dal cuore buono come il pane! C'è anche una lettrice di tarocchi che le azzecca tutte! La storia tra il commissario e la bellissima venticinquenne l'ho trovata a dir poco fastidiosa, e troppo in primo piano nonostante fosse assolutamente inutile ai fini della storia. Avrei voluto un po' più di racconto e descrizione dei giorni dell'alluvione, che passato il primo momento descrittivo scivola subito in secondo piano, come se fosse servito solo da scusa per far re-incontrare il commissario con la ragazza. Al libro di per sè darei solo 2 stelle; ne aggiungo una per premiare l'ottima qualità di questa versione elettronica, cosa purtroppo da non prendere per scontata: l'impaginazione è perfetta, e non mi sono accorta che ci fosse neppure un errore tipografico. Unico neo, non funziona il salto per capitolo.
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