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«Non ci possiamo più permettere uno stato sociale». Falso! - Federico Rampini - copertina
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«Non ci possiamo più permettere uno stato sociale». Falso!
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«Non ci possiamo più permettere uno stato sociale». Falso!

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Molti si sono convinti che il nostro welfare è un lusso, che mantenendo certe conquiste sociali abbiamo "vissuto al di sopra dei nostri mezzi", e che è ora di ridimensionarci. Ma siamo sicuri che sia l'unica alternativa possibile? Siamo davvero sicuri che l'Europa è in declino perché statalista e assistenziale? Chi lo ha detto che lo Stato sociale deve essere smantellato?
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Dettagli

5
2012
13 settembre 2012
XVI-110 p., Brossura
9788842095026

Valutazioni e recensioni

GIUSEPPE SABELLA
Recensioni: 5/5

L'autore efficacemente dimostra che lo stato sociale non contravviene le regole della buona contabilità pubblica. Semmai è la cattiva gestione politica a creare problemi di bilancio. Già da alcuni decenni è in atto una pericolosa concentrazione delle risorse che, nel nostro paese, vede il 10% delle famiglie accumulare il 50% delle risorse. Questo significa che il 90% delle famiglie deve dividersi la metà residua e, dunque, per ogni euro di valore lavoro prodotto il rendimento e di 0,55 euro (,05/0,9 = 0,55), mentre il gruppo dei "semidei", per ogni euro di valore lavoro prestato, ne incassa 5 (0,5/0,1 = 5 euro). Il rapporto fra i rendimenti dei due gruppi di soggetti è di circa 1 a 10. Ecco chi vive al di sopra dei propri meriti lucrando un reddito eccessivo, mentre si allungano le fila di coloro che attendono un pasto alle mense della Caritas. Rampini espone anche il parere autorevole di economisti neokeynesiani, alternativi al pensiero neoliberista, che condividono il rischio di una dittatura del capitale a livello globale.

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