Un inno alla vita di un padre condannato ad una morte prematura che però non si rassegna a perdere per sempre il contatto con il proprio figlio e la fantastica storia d'amore con la misteriosa ragazza delle arance. Un delicato racconto di un figlio che si confonde con le parole del padre in un poetico, dolce e tenero dialogo a due voci capace di emozionare e far riflettere sulla nostra precaria, ma privilegiata condizione di esseri umani.
La ragazza delle arance
Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla. Un giorno trova una lettera che suo padre Jan gli aveva scritto prima di morire – quando Georg era ancora molto piccolo – e che aveva poi nascosto nella fodera del passeggino, affinché il figlio la potesse trovare una volta cresciuto. In questa lettera il padre racconta la storia della «Ragazza delle arance», da lui incontrata per caso su un tram di Oslo. Una storia misteriosa, fatta di molti sguardi e pochissime parole, alla quale Georg si appassiona immediatamente e che sembra riguardarlo sempre più da vicino. Un film quasi muto che Jostein Gaarder, a poco a poco, fa parlare con una musica lieve, quasi una fantasia tra memoria e presente in cui le voci del padre e del figlio finiscono con l'intrecciarsi a creare un'unica riflessione sul valore dell'esistenza umana e sulla sua bellezza.
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Anno edizione:2024
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Limpido e poetico, Coinvolgente e sincero, Mai noioso perché vero, Suggerisce vita nella riflessione, Amore puro
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Federica Piana 05 dicembre 2017
La ragazza delle arance di Jostein Gaarder è un racconto che mi è capitato di leggere qualche anno fa per puro caso e mi è rimasto impresso nel cuore. Il libro racconta la storia toccante di un ragazzo che ritrova una lettera scritta da suo padre e nascosta nel suo vecchio passeggino. In questa lettera il padre racconta al figlio di un incontro con una ragazza avvenuto in autobus che gli cambierà la vita. Da lì partirà un racconto scritto a 4 mani, il figlio infatti risponderà ai quesiti del padre negli intervalli di lettura, fino alla scoperta della verità sull'incontro del padre.