La leggerezza e la semplicità di questo romanzo, rendono la storia godibilissima. Il libro dona un mix di sentimenti al lettore. Non manca la dolcezza, la tristezza, la rabbia, l'amore. La storia si svolge ad Oslo, e tutto ha inizio su un tram... e certi incontri, possono lasciare un segno importante nella vita di una persona e il destino è spesso complice. Consiglio la lettura a tutti, sopratutto a chi ha un'anima sensibile... ti rimane dentro, e sarà un ricordo piacevole.
La ragazza delle arance
Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire e che aveva poi nascosto, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre, Jan Olav, racconta la storia della "ragazza delle arance", una giovane con un sacchetto di arance incontrata un giorno per caso su un tram di Oslo e subito persa. Per Jan è un colpo di fulmine. Georg si appassiona a questo racconto, che si accorge riguardarlo molto da vicino e che pian piano gli svela ciò che è accaduto prima della sua nascita; un racconto attraverso il quale la voce del padre lo raggiunge da lontano facendolo riflettere sul senso della vita.
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Anno edizione:2013
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Giulia Boccaleoni 14 maggio 2016
Questa meravigliosa storia riaffiora dal passato, esattamente da una lettera lasciata a Georg da suo padre, morto molti anni prima. L'aveva nascosta affinché gli anni passassero e suo figlio, sempre più grande, l'avrebbe letta capendo ed immedesimandosi proprio in lui. Una bellissima armonia si instaura fra padre e figlio attraverso un foglio di carta, una lettera che ci racconta l'incontro fra Jan, il padre, e la ragazza delle arance. Questa ragazza è una figura misteriosa che porta sempre con sé un sacchetto pieno di arance e che, con la sua semplicità, ci mette poco a diventare il chiodo fisso di Jan. Il tutto è accompagnato da una scrittura scorrevole ed intrigante che riesce facilmente a farti immergere totalmente nel racconto. Come tutti i libri di Gaarder ci aiuta a riflettere sui grandi temi dell'esistenza attraverso un linguaggio e storie semplici, cosa che personalmente mi ha sempre attirata.
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Un capolavoro di delicatezza. Il libro racconta in maniera molto intensa il rapporto tra un ragazzino e suo padre, prematuramente scomparso, attraverso una lettera lasciata da quest'ultimo. Il messaggio che lascia al lettore -o almeno quello che ha lasciato a me- è: vivi la vita al meglio delle tue possibilità! Gli insegnamenti paterni, pur se dati "a distanza", faranno rivivere al giovane protagonista la storia d'amore tra i genitori e gli infonderanno il desiderio di affrontare la vita a braccia aperte.