La storia di un matrimonio

A mio avviso, un ottimo libro. Ben calibrato, ben scritto, uno stile mai patetico o autoreferenziale. La storia si disvela a poco a poco e mostra l'abilità di un tutto sommato giovane autore - abilità, questa, che trovo sempre encomiabile: saper progettare, e poi costruire con efficacia, architetture complesse attraverso l'uso sapiente di analessi e prolessi; pochi scrittori ne sono capaci, ma quando lo fanno è puro godimento. Avrei preferito un finale diverso (anche se, credo, questo sia l'unico ragionevole); e anche una maggiore incisività e potenza in alcune scene, che avrebbero meritato uno scavo più impietoso e disilluso: la stessa storia, modellata dalle mani di un Jonathan Franzen o da un Philip Roth, ne sarebbe uscita ancora più malconcia.

E' la storia di matrimonio fatto di silenzi, segreti, distanze e debolezze. Ma anche di amore; quello che ci porta a fare scelte estreme, ad accettare l'impossibile, a lasciare andar via le persone che amiamo. Una storia che si legge tutta d'un fiato mentre si sente la tensione salire fino a giungere ad un epilogo inaspettato che concede un sospiro di sollievo.

La storia di questo particolare matrimonio è collocata all'interno di quelli che sono i grandi eventi storici degli anni Cinquanta e di alcune problematiche con le quali ancora oggi siamo costretti a fare i conti. C'è la guerra, la questione razziale e l'omosessualità. La bravura dell'autore è quella di riuscire a tenere tutto in equilibrio restando concentrato sulla sfera dei semtimenti. Un libro che invita a riflettere sull'amore e su quello che si è disposti a fare per sopravvivere.