Il suono della montagna - Yasunari Kawabata - copertina
Il suono della montagna - Yasunari Kawabata - 2
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Letteratura: Giappone
Il suono della montagna
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Descrizione


"Il suono della montagna", apparso nel 1949, è considerato con "Il paese delle nevi", il maggior romanzo di Kawabata, Premio Nobel 1968 per la letteratura. Il personaggio centrale del libro è Shingo, uomo sensibile e inquieto, assorto nei sogni e nelle tristezze del passato, nei terrori e nelle premonizioni del presente. Di fronte alla decadenza inarrestabile della sua vita e della sua famiglia, Shingo si lega sempre più strettamente a Kikuko, la giovane e infelice moglie di suo figlio. I misteriosi segnali della natura, il "suono della montagna", un riccio di castagna che cade, mentre vengono scambiate le coppe di sakè rituale, sono, nella vita di Shingo, un incitamento, come se si trovasse a un punto cruciale, se fosse giunto il tempo di decidere.

Dettagli

Tascabile
4 settembre 2002
286 p.
9788845252617

Valutazioni e recensioni

  • Il protagonista del libro Shingo è un uomo anziano estremamente sensibile che tra gli avvenimenti del suo quotidiano, i sogni spesso angoscianti ma a volte sereni, il ricordo degli amici passati, osserva la sua vita e la sua famiglia che sembrano muoversi verso una decadenza inarrestabile. Oramai è un vecchio e inizia a preoccuparsi per ogni acciacco: in particolare è colpito dalla perdita di memoria che inizia a farsi notare con nomi dimenticati, fatti accaduti pochi prima di cui non si ha alcun ricordo e amici di cui non ricorda più che fine abbiano fatto. La memoria però è sempre viva nel ricordo che diventa sempre più rimpianto della donna amata che non ha potuto avere: la bellissima sorella della moglie, morta giovane. E’ sempre più chiara la consapevolezza di aver sposato la moglie solo per poter in qualche modo avere qualcosa di quella donna (mai chiamata per nome ma sempre come “la sorella di Yasuko”) mitizzata per sempre. La sua vita interiore è molto angosciata per il destino dei suoi figli: il maschio che tradisce l’adorata nuora e la rende infelice con il suo egoismo e la sua insensibilità, la femmina tornata a casa dopo un infelice matrimonio con un delinquente di cui non si ha più notizie. Solo la dolcissima e bellissima nuora Kikuko sembra rischiarare la sua vecchiaia: le è molto affezionato al punto da suscitare l’invidia e il rancore della figlia (donna infelice e brutta mentre lui avrebbe voluto ritrovare in lei la bellezza della zia morta) fino a chiedersi se non abbia trasferito in lei l’amore per la giovane cognata mitizzata. Attraverso il lento scandire delle giornate in un Giappone che ha appena iniziato a vivere dopo il trauma della guerra (Shingo si commuove al pensiero che la sua piccola nipote non associ il rumore di un aereo ai bombardamenti), Kawabata ricostruisce le giornate di Shingo e dei suoi familiari tra i rituali quotidiani, gli incontri lavorativi e con vecchi amici (i compagni dell’Università sono sempre più rari uccisi dalla malattia o dalla guerra), il quotidiano studio del figlio per cercare di capirlo, la conoscenza dell’amante del figlio, la preoccupazione per il futuro della figlia e delle sue nipoti. Solo la presenza della dolce Kikuko così amata sembra rallegrare le giornate. Un libro bellissimo e non bisogna spaventarsi dalla sua lentezza: dopo pochi capitoli sembra di vivere con questa famiglia apparentemente perfetta, di conoscere la loro routine e anche le loro angosce e infelicità. E’ anche un lucido racconto sulla vecchiaia e sui rimpianti e rimorsi quando si guarda al passato e si pensa a cosa si è fatto e a cosa si sarebbe potuto fare.

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