Tempi glaciali

Da sostenitore della Vargas e del suo modo di scrivere, amo il modo di creare trame mai scontate e figlie di una profonda indagine storica/geografica e costumistica. La Rivoluzione Francese e i freddi paesaggi dell'Islanda fanno da sfondo ad assassini efferati, contorte "passeggiate tra le nuvole" e finali dove niente è scontato! Assolutamente consigliata la lettura ma non come primo approccio (proprio perchè è uno dei più complessi scritti della Vargas)! Meglio partire da qualche racconto più leggero (Scorre la Senna, Chi è morto alzi la mano ecc)

Spinta dalle mille recensioni positive ho deciso di leggere questo libro, purtroppo ho stentato molto a finirlo. I dialoghi e la trama stessa sembrano forzati, il finale sbrigativo e per nulla avvincente. I dettagli sono petulanti e noiosi e rendono la lettura pesante. Il libro si articola con una doppia trama che viene unita a stento. Non ho apprezzato nemmeno gli elementi mistici inseriti nella narrazione. Troppo esagerati. La vena di umorismo che caratterizza Vargas, non fa capolino, se non per brevi istanti, in questa narrazione. Purtroppo, non lo consiglio.

Leggo da sempre le vicende del commissario Adamsberg, che con il suo carattere assolutamente fuori dall'ordinario riesce ad appassionare il lettore non solo per il "caso" che segue ma anche per la scoperta di alcuni dettagli della sua vita. In questo caso devo ammettere che la trama del libro non era particolarmente appassionante, e che in generale ho trovato che lo stile della Vargas un po' appannato rispetto ai suoi standard sempre eccelsi. Attendo con ansia il prossimo capitolo.