La variante di Lüneburg

Travolgente e scorrevole. Una lettura super consigliata

Ambientazione storica dolorosa quella dell’opera di Paolo Maurensig. L’autore riesce a costruire l’intera narrazione attorno al gioco degli scacchi. Consiglio vivamente la lettura.

Già dalla prima frase ho capito che avrei amato il libro: “Sembra che l'invenzione degli scacchi sia legata a un fatto di sangue.” Un romanzo completamente inaspettato e che ho trovato di una bellezza sconvolgente. La struttura del libro è complessa, come una partita di scacchi. Non una singola parola è superflua ed ogni tassello si trova esattamente nel posto giusto. Una delle particolarità di questo romanzo è la sovrapposizione di diversi “strati” temporali, c’è infatti un racconto nel raccanto. La trama è permeata da questo continuo collegamento tra il gioco degli scacchi e il senso della vita, in cui ogni azione implica una conseguenza. Si resta ipnotizzati dalla bellezza del gioco degli scacchi anche se si è (come nel mio caso) completamente ignoranti in materia. La narrazione è serrata, non ci sono veri e propri capitoli ma vi è un continuum che consente di non interrompere il crescendo di tensione e di consapevolezza della storia che assale mano mano che si procede nella lettura. La seconda parte del romanzo è stata completamente inaspettata e ha creato in me un vortice di sensazioni in poche pagine (tensione, rabbia, incredulità, frustrazione, dolore) grazie alla narrazione e alla scrittura di Maurensing che è semplice all’inizio (scorrevole, senza fronzoli o artifici) ed esplode in tutta la sua bellezza nelle ultime cinquanta pagine, divenendo evocativa e immergendo il lettore negli orrori e nell’angoscia della storia che narra. Non c’è un vero e proprio capitolo finale che spieghi esattamente cosa sia accaduto all’inizio del romanzo, ma è una di quelle rare occasioni in cui una spiegazione non è necessaria in quanto sono facilmente intuibili una o due soluzioni finali. Una chiusura perfetta! Tabori, Mayers e Frisch sono personaggi tratteggiati così bene (anche se Maurensing dice quanto basta senza dilungarsi troppo) da risultare indimenticabili.