Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Canne al vento - Grazia Deledda - copertina
Canne al vento - Grazia Deledda - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 0 liste dei desideri
Nationality Letteratura: Italia
Canne al vento
Disponibilità in 10 giorni lavorativi
12,75 €
-15% 15,00 €
12,75 € 15,00 € -15%
Disp. in 10 gg
Chiudi

Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori

Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
Spedizione Gratis
-15% 15,00 € 12,75 €
Vai alla scheda completa
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
Spedizione Gratis
-15% 15,00 € 12,75 €
Vai alla scheda completa
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
ibs
Chiudi
Canne al vento - Grazia Deledda - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Capolavoro del premio Nobel Grazia Deledda, è una storia semplice di uomini semplici. Un’unica immagine a esprimere la colpa e l’espiazione, la condanna del vivere e l’accettazione del bene e del male in esso insiti, la fragilità umana e l’epica resistenza: le canne al vento, piantate nella terra, condannate all’elemento, capaci però di flettersi, talora di piegarsi, anche spezzarsi a volte, ma molto più spesso resistono e continuano a vivere. Romanzo circolare, intenso, a tratti lirico, mosso da un flusso narrativo liquido e denso al tempo stesso, in cui il vento non è solo cornice della storia, ma rappresenta il disorientamento dei personaggi che vivono al confine tra il vecchio e il nuovo.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2018
31 ottobre 2018
232 p.
9788832922936

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 3/5

Canne al vento, pubblicato nel lontano 1913, è considerato il libro più letto e tradotto di Grazia Deledda, la scrittrice sarda, unica donna a vantare il Premio Nobel per la letteratura in Italia. Il romanzo si può definire uno scrigno che contiene casi di vita, modi di pensare di una tradizione (quella sarda) e una particolare propensione verso la descrizione multisensoriale del paesaggio, con i suoi stati d’animo. La Deledda, infatti, in "Canne al vento" riesce a raccontare un ambiente tra il reale e il fantastico, cadenzato dalla vita quotidiana delle persone, che si consuma alla luce del sole, e dalla presenza dei folletti, delle fate, dei fantasmi nella notte. “La vita dell’uomo lavoratore era finita, ma cominciava la vita fantastica dei folletti, delle fate, degli spiriti erranti. I fantasmi degli antichi Baroni scendevano dalle rovine del castello sopra il paese di Galte, su, all’orizzonte a sinistra di Efix, e percorrevano le sponde del fiume alla caccia dei cinghiali e delle volpi”. E questi due mondi finiscono per sfiorarsi, grazie alla tradizione – alle credenze del popolo sardo – che rappresenta anima e corpo di questo romanzo, che abbraccia per molti versi toni gotici. Ma a immergere il lettore in questo mondo bipolare sono i colori, i suoni, gli odori, i gusti che accompagnano la narrazione con decisione, come i sentimenti, talvolta solo abbozzati a volte manifestati più nei gesti che nelle parole. Ma il filo conduttore dell’intero libro – la chiave di lettura – viene suggerito nel titolo: nella figura delle “canne al vento“, uomini che vengono mossi dal destino, immagine che rimanda alle fragilità dell’uomo, in balia di un potere superiore, divino. Da qui l’espiazione, il senso di colpa, i toni malinconici che muovono i personaggi. “Quasi tutti i delitti, le colpe di cui si macchiano i protagonisti deleddiani sono dettati dall’amore… proprio in quanto il loro peccato è prodotto dall’obbedienza ad una forza sotterranea e misteriosa, questi peccatori non si sentono colpevoli verso gli uomini, ma verso la Giustizia divina” ha affermato Neria De Giovanni, in un’analisi del libro. Per concludere, si può dire che "Canne al vento" sia un grande classico senza tempo, in quanto in grado di raccontare una realtà a noi lontana in un modo quasi magico e tenebroso, che riesce a essere vivida nell’occhio del lettore. Ma anche poichè riesce a portare alla luce sentimenti, emozioni e tormenti umani, in grado di unire le generazioni antiche con quelle più moderne. Il blog dell'editore

Leggi di più Leggi di meno
Edoardo Bellotti
Recensioni: 5/5

Scopro con questo romanzo Grazia Deledda. Profondo, dolce e antico, eppure di una amarezza arcana... una prosa che è quasi poesia nella descrizione dei paesaggi dell sua terra che diventano luoghi dell’anima, nella capacità di compenetrare personaggi e ambienti, di descrivere i protagonisti che, come canne, con forza speranza e disperazione si piegano, si spezzano, ballano e sussurrano al suono del vento.

Leggi di più Leggi di meno
Recensioni: 5/5

Leggere questa storia di una comunità chiusa della nostra antropologia dell'altro giorno, lascia stupiti. Gli uomini e le donne, se non sono malati nel fisico, soffrono nello spirito come se quel poco di serenità e, raramente di felicità, fosse una coperta troppo corta che danneggia a turno i personaggi. Grazia Deledda sa mettere l'amore per la sua terra nelle descrizioni dei paesaggi che si riempiono di luce e di colori, acqua che scorre, erba che cresce tra le pietre, canne che si flettono producendo fruscio, insetti che ronzano e fiori che sbocciano. Il mare, in lontananza, è più una barriera naturale a protezione, che una possibilità di comunicazione. Questi squarci di Sardegna mi hanno ricordato una certa iconografia giapponese ma, a pensarci bene, gli stessi giapponesi sono isolani.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

4,7/5
Recensioni: 0/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(5)
4
(0)
3
(1)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore