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2017 - Festival di Cannes - Miglior regista
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
bel cast e location , ma è solo un remake di un grande film di C.Eastwood di cui non se ne sentiva proprio la necessita'. Mi ripeto. I grandi film non vanno toccati , specie se fatti da calibri come Eastwood e Siegel. C. Farrel si è specializzato in remake, ad esempio TOTAL RECALL è piu' bello di ATTO DI FORZA ma è un caso, non tutte le ciambelle riescono,,,,,etc etc
Sofia Coppola ha ereditato dal padre qualità visive non indifferenti che fanno de L’Inganno una pellicola con una decisa personalità scenica. Va detto tuttavia che globalmente il film delude per via di un impianto narrativo fin troppo affrettato. L'atmosfera mortifera che incombe sulla vicenda é resa con ottimo uso di luci crepuscolari ed allegorie bucoliche (quella dell’incuria del giardino su tutte), ciononostante da un certo punto in poi - più precisamente dal prepotente risveglio dei sensi portato dall’ospite/maschio - ogni snodo sembra indirizzarsi alla semplificazione piuttosto che all’ambiguità, desaturando i toni della pellicola di una carica erotico/morbosa che tanto avrebbe giovato invece alla portata complessiva della storia.
Sono stata incuriosita sia dal trailer che dal cast stellare, invece ho avuta una magra scoperta il film é noioso e poco scorrevole con trama alquanto poco chiara. Speravo in un film nuovo inquietante e giallo girato in un epoca dove le donne erano viste perfette senza quasi difetti. Invece nulla di tutto ciò il film già dall' inizio ha delle difficoltà a ingranare. Provate voi a vedere se é solo stata una mia impressione!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sofia Coppola rivede un grande classico passando da un genere all'altro con acutezza e con una leggerezza accattivante
Trama
In piena Guerra di Secessione, nel profondo Sud, le donne di diverse età che sono rimaste in un internato per ragazze di buona famiglia danno ricovero ad un soldato ferito. Dopo averlo curato e rifocillato costui resta confinato nella sua camera attraendo però, in vario modo e misura, l'attenzione di tutte. La tensione aumenterà mutando profondamente i rapporti tra loro e l'ospite.
Sofia Coppola veste di rosa Clint Eastwood con l'inganno
Era il 1971, quando un Clint Eastwood senza maglietta recitò la parte di un soldato yankee ferito che trova rifugio dalla Guerra Civile nei campi di una giovane studentessa sudista nel film La notte brava del soldato Jonathan. Allora, senza ombra di dubbio, il gallo nel pollaio era lui.
Ora la sceneggiatrice e regista Sofia Coppola ha ridato vita alla pellicola, basata su un romanzo del 1966 di Thomas Cullinan, trasformandola in un Southern Gothic che ribolle sotto la superficie e sa sfoderare un umorismo nero e sovversivo. Risate? Ci potete giurare, sebbene un paio vi rimarranno soffocate in gola. Coppola, che quest’anno è stata premiata come migliore regista a Cannes, ha sostituito il fiero sguardo maschile della versione originale, febbrilmente diretta da Don Siegel, con la sua potente prospettiva femminista.
Le eroine del film, su tutte Nicole Kidman e Kirsten Dunst, non hanno i superpoteri, ma avere a che fare con loro è una sfida per ogni uomo. Il “lui” tra sette “lei” è John McBurney, un seduttore irlandese che viene trovato in un bosco da Amy, una studentessa della Virginia che lo accompagna, ferito, alla sua scuola. Una volta tornato in piedi, John cerca di prendere il controllo della struttura, con tutti i benefici del caso. Le ragazze hanno altre idee, che Coppola espone con astuta malizia in un crescendo di suspense. La direttrice Martha è una donna capace di sfilare la pistola dalla giarrettiera e darti una bella ripassata – in tutti i sensi. Edwina, una ragazza della scuola, ha progetti più romantici, mentre l’impulsiva teenager Alicia vuole solo baciare un uomo. A modo suo.
Coppola dà il meglio di sé, creando un melodramma vibrante che al tempo stesso conferma la sua bravura e aggiunge nuovi colori alla sua tavolozza. La regista e il suo talentuoso direttore della fotografia Philippe Le Sourd creano una torrida atmosfera di bellezza un po’ artefatta, amalgamata con sangue e lussuria, e con il suono della battaglia in lontananza.
Ma la battaglia più grande è quella interiore. Kidman e Farrell ingaggiano un incantevole duello di umorismo. Ma è Dunst, con una performance di grande auto-repressione, che colpisce al cuore. Coppola è una virtuosa dell’immagine e del suono, ma non si deve scambiare la sua delicatezza per debolezza. L’inganno è un giardino che coglie impreparati per la bellezza e l’intimità dei suoi fiori. Non riuscirete a togliervelo di dosso.
Recensione di Peter Travers
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