L' inganno - Thomas Cullinan - copertina
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L' inganno
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Descrizione


In un vorticoso alternarsi di voci e punti di vista, Thomas Cullinan mette in scena una storia sensuale, potente e modernissima.

Quando il soldato nordista John McBurney, gravemente ferito, viene condotto alle porte del Collegio per signorine di Miss Martha Farnsworth, in Virginia, la direttrice accetta di accudirlo in nome della carità cristiana. Ma la presenza del giovane in una casa in cui otto donne vivono isolate da oltre tre anni non può che scatenare intrighi e gelosie. Quando il gioco si spinge troppo in là, John scopre di non essere l’unico in grado di mentire, manipolare, ferire. E mentre la resa dei conti si avvicina, a pagare il prezzo più alto potrebbe essere proprio lui. In un vorticoso alternarsi di voci e punti di vista, Thomas Cullinan mette in scena una storia sensuale, potente e modernissima. Una meditazione in forma romanzesca sull’eterna, sconcertante violenza delle passioni umane.

Dettagli

5 settembre 2017
472 p., Rilegato
9788851152307

Valutazioni e recensioni

  • ROSSANA FONTE

    Durante la guerra di Secessione, in un collegio femminile ridotto a 5 allieve, due insegnanti e una donna di servizio, capita un giovane soldato ferito. Ben presto gli equilibri su cui poggia la loro vita vengono meno e i protagonisti devono affrontare una serie di nuovi problemi. La trama è avvincente e lo stile scorrevole caratterizzato dell'alternanza delle voci narranti. Consigliato a chi predilige il genere thriller psicologico con una dose di ironia.

  • Valentina Pace

    “Una piccola storia ignobile”, è questo il sottotitolo che, parafrasando l’ottimo giallo di Alessandro Perissinotto, si adatta perfettamente a “L’inganno” romanzo psicologico dell’americano Thomas Cullinan. Nell’opera, ambientata durante la Guerra di Secessione, otto personaggi femminili di età molto diversa narrano il susseguirsi degli eventi alla scuola per signorine di Miss Martha Farnsworth, a partire dall’arrivo del sedicente caporale John McBurney, definito a più riprese yankee e nemico, ma desiderato e concupito anche dalle più giovani. Attraverso la voce dei personaggi, il lettore viene a conoscenza non solo di tutto ciò che accade nel collegio, ma soprattutto dei segreti che ognuno di loro cela e dei sentimenti, non proprio edificanti, che nutre nei confronti degli altri. Il punto di vista dell’autore, in tutta la sua misoginia, traspare ad ogni pagina. A sua discolpa, possiamo dire che Cullinan non risparmia frecciate neanche all’unico personaggio maschile del romanzo, poiché il suo McBurney appare come un parassita, un profittatore ed un abile simulatore, bugiardo e violento. Però, il vero protagonista del romanzo non è il caporale, ma il potere: quello erotico, che si realizza nel triangolo tra lo stesso McBurney, Alicia Simms e Edwina Morrow, causa di un’immane tragedia; quello dell’autorità rappresentato da Miss Martha pronta a tutto per non perdere il controllo sul suo piccolo mondo; quello della conoscenza e dei segreti nascosti, che possono distruggere una reputazione e quindi, una vita. La guerra che si combatte tra sudisti e nordisti al di là del bosco entra prepotentemente anche nel collegio ed è una guerra senza esclusione di colpi. Le otto narratrici, infatti, fanno a gara per monopolizzare l’attenzione e l’interesse del caporale. E’ una lotta in cui gli abiti scollati, i corsetti slacciati, le confidenze e i segreti rivelati prendono il posto dei fucili e delle pistole. E’ anche uno scontro tra mondo maschile e mondo femminile poiché, fin dall’inizio Miss Martha, unica e indiscutibile autorità della scuola, si sente minacciata dalla presenza di McBurney, il quale cerca di strapparle via lo scettro del potere, prima con la seduzione, poi con l’inganno e infine, con la violenza. Il gioco, però, gli sfugge di mano ed il caporale finisce per tradire la fiducia di ognuna delle protagoniste, minacciando di rivelare il castello di bugie, ipocrisie e segreti su cui poggia l’intero collegio. A quel punto, allieve e insegnanti non potranno che coalizzarsi per espellere dalla loro piccola comunità il corpo estraneo che ne minaccia la sopravvivenza. Il romanzo appare, fin dalle prime pagine, una versione truculenta e grandguignolesca della favola di Cappuccetto Rosso, con Amelia nel ruolo della bambina disubbidiente e McBurney in quello del lupo cattivo. Cullinan affronta, inoltre, tematiche scabrose come l’incesto e quello delle relazioni familiari in cui il più forte domina e il più debole deve sottomettersi oppure è destinato a soccombere. Si parla anche di razzismo e dei rapporti tra i padroni delle piantagioni e i loro schiavi. Insomma, gli spunti di riflessione non mancano. La lingua ed il tono del romanzo cambiano a seconda dei personaggi: sboccato il linguaggio di Alicia, autoritario il tono di Miss Martha che diventa fragile e lamentoso nella narrazione di Harriet, pragmatico in quella di Mattie e tagliente nelle pagine di Marie. Il ritratto che ne viene fuori è quello di una comunità di donne che languiscono nella noia e si sentono soffocare dalla limitatezza del mondo nel quale gli uomini le hanno relegate. Ognuna di loro sogna di fuggire, ognuna di loro si illude di trovare in McBurney lo strumento che renda possibile questa evasione, eppure neanche per lui ci sarà scampo e verrà fagocitato dalla scuola per signorine di Miss Martha Farnsworth.

  • Muriomu

    Una preda, in alcuni casi, può trasformarsi in predatore e persino gli animi più insospettabili, se provocati, possono rivelarsi oscuri. È questo il messaggio che Thomas Cullinan lascia attraverso le sue pagine, in un romanzo che non vuole assolutamente terrorizzare, o incutere timore, ma indagare le debolezze, le passioni e le incoerenze dell'animo umano. Mette in luce le ombre, evidenzia gli errori, e sottolinea, con sottile ironia tutte le contraddizioni insite nell'uomo, quelle che creano un profonda distinzione tra ciò che ciascuno di noi è (o crede di essere) nei propositi, e ciò che è nei fatti. Ci fa notare quanto l'agnello ci metta poco a trasformarsi in lupo, e viceversa. Del resto, tutti sono innocenti fino a che non diventano colpevoli.

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