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Nicholls ha un pregio importantissimo per uno scrittore: quello di narrare storie che richiamano la vita vera, quotidiana, non solo quella costituita da momenti clamorosi e stupefacenti, ma anche quella gravata da noia, malinconia, rimpianti e rimorsi. Douglas è un uomo medio, uno scienziato razionale, per certi versi piatto, che incontra e sposa Connie, una donna fuori dalle righe, un’artista, che è esattamente il suo contrario. Per più di vent'anni il loro matrimonio funziona, o, per lo meno, così sembra. Douglas entra profondamente in crisi quando capisce che per Connie qualcosa è cambiato. Quello che segue è un viaggio per l'Europa a volte esilarante, altre volte irritante, per tentare di ritrovare le radici del loro rapporto, la complicità perduta e, così, creare le condizioni per ricominciare.
Nicholls ha, secondo me, una grande qualità, cioè scrivere romanzi che richiamano la vita vera, quotidiana, quella fatta di momenti esaltanti e stupefacenti, ma anche quella costellata da noia, malinconia, e rimorsi. Douglas è un uomo tranquillo, un biochimico serio, che incontra e sposa Connie, esattamente il suo contrario, un'artista fuori dalle righe, con una visione del mondo e delle cose opposta alla sua. Per più di vent'anni il loro matrimonio funziona, o così sembra. Douglas entra profondamente in crisi quando capisce che per la moglie qualcosa è cambiato. Da qui inizia la parte più avventurosa del romanzo, un viaggio per l'Europa a volte esilarante, altre volte irritante, per tentare di ritrovare quello che è stato, per ricordare tutto ciò di bello che c'è stato nel loro matrimonio e creare le condizioni per ricominciare. Un libro che fa riflettere e, come succede per tutti i libri di Nicholls, che ti fa affezionare talmente tanto ai personaggi che, al momento della fine, ti fa sentire la loro mancanza.
Ho letto questo libro assieme alle mie LGS e a molte di voi, fedeli lettrici di questo piccolo spazio. Io e le LGS abbiamo deciso di organizzare un Gruppo di Lettura che ci desse modo di leggere, finalmente, un libro tutte assieme, nello stesso momento, e di poterne parlare senza paura che una di noi rischiasse di scoprire pagine non ancora lette! I libri tra cui scegliere per iniziare quest'avventura, come potete immaginare, erano davvero tanti. Perché proprio questo? Perché alcune di noi avevano già letto (ed amato) il precedente romanzo di questo autore, Un giorno, quindi è stato quasi naturale coinvolgere le altre nel cercare di scoprire Nicholls. Arrivata alla fine di questa avventura, non posso far altro che dire che è stata un'esperienza bellissima! Ci capita spesso di consigliarci libri a vicenda; e capita spesso che una di noi legga un libro e, nell'arco di poche settimane, tutte le altre la seguano. Solitamente, i nostri gusti sono abbastanza simili e ci sono libri che hanno suscitato, in ognuna di noi, le medesime forti sensazioni! Questa volta, invece, più di altre, mi sono resa conto di quanto lo stesso libro possa suscitare emozioni diverse in ogni persona, di quanto i personaggi possano essere amati da una persona, odiati da un'altra o, addirittura, risultare indifferente a qualcun'altra ancora! È stata un'esperienza bellissima ed è stato bellissimo l'entusiasmo con cui vi siete unite a noi, con cui avete commentato, ci avete rese partecipi delle vostre opinioni e delle vostre emozioni! Quindi, io e le LGS ci impegniamo a far sì che questa avventura possa ripetersi! E adesso, veniamo a ciò che è il fulcro di questo blog. La recensione! Come ho detto, ho amato David Nicholls grazie a Un giorno, libro che, ancora oggi, rientra tra i miei preferiti di sempre. Così, preso in mano questo nuovo romanzo, ero già entusiasta all'idea di scoprire cosa l'autore sarebbe stato in grado di fare per confermare la sua bravura. E, per la prima volta nella mia vita, mi sono ritrovata a leggere un libro a tappe.Che si stato questo ad influire sulle mie impressioni finali? O il fatto di averlo iniziato subito dopo La tentazione di essere felici, con Cesare ancora negli occhi e nel cuore, ha reso più faticoso l'approccio con questa nuova storia? Lo stile è quello inconfondibile di Nicholls: scorrevole, veloce, allegro e leggero al punto giusto, tanto da rendere la lettura piacevole anche quando la storia tende a sfociare un po' nella noia. L'idea di base del romanzo è valida: una coppia sposata da tempo, due persone completamente diverse tra loro e un figlio diciassettenne, un viaggio programmato da tempo e, all'improvviso, una frase della moglie che rischia di rompere l'idillio. Douglas e Connie sono sposati da più di vent'anni, quando lei, improvvisamente, dice di voler mettere fine al loro matrimonio. Douglas è colto di sorpresa: davvero è stato cieco sino al punto di non rendersi conto che il suo matrimonio è giunto al capolinea? Douglas, Connie ed Albie, il figlio diciassettenne prossimo a lasciare il nido, partono per un Grand Tour tra i musei di alcune capitali europee. Per Douglas l'occasione giusta per cercare di riconquistare Connie e creare un rapporto con un figlio che sembra quasi disprezzarlo. Posso dire che, durante tutte le 431 pagine della storia, non ho mai capito in che modo Doug abbia cercato di fare queste due cose? Lui e Connie sono totalmente opposti: sregolata, artista, allegra lei; metodico e serio lui. Per quanto si sia sempre detto che gli opposti si attraggano, credo che, alla lunga, non avere nulla in comune logori un rapporto. Mentre Connie cerca di assecondare le inclinazioni artistiche del figlio, Doug mi ha sempre dato l'impressione di essere frustrato per il semplice fatto che Albie non gli somigli né fisicamente né caratterialmente. Ho faticato per affezionarmi ai personaggi di questa storia; credo, anzi di poter dire che nessuno di loro abbia suscitato in me quella sorta di empatia che mi porta ad amare storia e protagonisti. Come detto, la storia è carina, anche se probabilmente Nicholls eccede un po' nelle parti in cui descrive i quadri dei musei visitati durante il viaggio, tanto che, ogni tanto si sfocia nella noia. Ma, a parte l'insieme globalmente leggibile, il finale mi è parso un po' troppo da sceneggiatura cinematografica. Un po' come se, sull'onda del successo di Un giorno, che è diventato un film, l'autore si sia sforzato nello scrivere una conclusione adatta ad una trasposizione cinematografica: il punto di vista dei tre personaggi, il modo in cui i due protagonisti si salutano. Sinceramente, tutto mi è parso una gran forzatura, inclusa la rivelazione dell'omosessualità di Albie, che arriva a ciel sereno e senza un senso preciso all'interno della trama, buttata lì come per apparire gay-friendly. In conclusione: un libro da leggere se amate lo stile di Nicholls, ma sicuramente non all'altezza del suo lavoro precedente.
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