Philip Roth
i libri, le citazioni,
la biografia
"Ognuno, ogni giorno, deve opporsi e resistere. Ogni giorno bisogna puntare i piedi" Philip Roth
Sessant'anni di grande letteratura, e - forse - un solo rimpianto. Ma il Nobel che l'Accademia non ha voluto dare a questo gigante della letteratura, gliel'hanno conferito ad ogni nuova uscita in libreria i suoi lettori, confermando il patto fra uno scrittore unico e il mondo che ha saputo così efficacemente rappresentare. Da Il lamento di Portnoy a La macchia umana, passando per l'imprescindibile Pastorale americana, l'opera di Philip Roth rimarrà a ricordarci chi siamo e perché i libri sono il modo migliore per raccontarci, con le nostre cadute e le nostre grandezze.
I nostri preferiti
I libri di Philip Roth che abbiamo più amato

Pastorale americana
Philip Roth

La macchia umana
Philip Roth

L'animale morente
Philip Roth

Lasciar andare
Philip Roth
TUTTI I LIBRI
Scopri tutti i libri del grande scrittore americano che ha raccontato con spietata lucidità le tante facce dell'America

Philip Roth. Romanzi...
Philip Roth

Il fantasma esce di...
Philip Roth

Operazione Shylock
Philip Roth

Il professore di desiderio
Philip Roth

Il teatro di Sabbath
Philip Roth

Ho sposato un comunista
Philip Roth

Patrimonio. Una storia...
Philip Roth

Quando lei era buona
Philip Roth

Lo scrittore fantasma
Philip Roth
LIBRI VINTAGE
Per tutti i grandi appassionati dello scrittore americano, una selezione delle sue opere più importanti in edizioni rare e di pregio
IN INGLESE
I libri in lingua originale, per cogliere a pieno la bellezza della sua scrittura e del suo stile
LA BIOGRAFIA
Scrittore statunitense. Figlio di ebrei piccolo-borghesi rigorosamente osservanti, ha fatto oggetto della sua narrativa la condizione ebraica, proiettata nel contesto urbano dell’America dell’opulenza. I suoi personaggi appaiono vanamente tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi nell’oblio dell’attualità americana: di qui la violenta carica comica, ironica o grottesca, che investe anche le loro angosce. Dopo un primo, felice romanzo breve, Addio, Columbus (1959), e i meno incisivi Lasciarsi andare (1962) e Quando Lucy era buona (1967), Roth ha ottenuto la celebrità con Lamento di Portnoy (1969). Dopo Il grande romanzo americano (1973, riedito in Italia da Einaudi nel 2014), attacco al mito del baseball, in Professore di desiderio (1978) e Lo scrittore fantasma (1979) Roth è tornato al tema dell’erotismo. Con Pastorale americana (1997, con cui vince il Premio Pulitzer), Ho sposato un comunista (1998) e Il complotto contro l’America (2004), romanzi che hanno suscitato accesi dibattiti, Roth passa dall’allegoria alla cronaca letteraria della storia nazionale.
I FILM
Le trasposizioni cinematografiche dei grandi romanzi dell'autore

American Pastoral (DVD)
Ewan McGregor

La macchia umana
Robert Benton

Indignazione (DVD)
James Schamus

La ragazza di Tony (DVD)
Larry Peerce
IN DIGITALE
Da Pastorale Americana a Nemesi: tutti gli eBook di Philip Roth, anche in lingua inglese

Pastorale americana
Philip Roth

Lamento di Portnoy
Philip Roth

La macchia umana
Philip Roth

Nemesis
Philip Roth

Indignation
Philip Roth
CITAZIONI TRATTE DAI LIBRI DI PHILIP ROTH
Ero andato via per sfuggire a un'autentica minaccia; alla fine, ero rimasto lontano per disfarmi di ciò che non mi interessava più e, come sogna chiunque di fare, per liberarmi delle prolungate conseguenze degli errori di una vita (per me, ripetuti naufragi coniugali, furtivi adulteri, il boomerang emotivo dell'attrazione erotica). Forse perché avevo agito invece di limitarmi a sognare, nel corso di questo processo mi ero liberato di me stesso.
Il fantasma esce di scena
La vita di Ivan Il'ic, scrive Tolstoj, era stata molto semplice e molto comune, e perciò terribile. Forse. Forse nella Russia del 1866 [...] La vita di Levov lo Svedese, per quanto ne sapevo io, era stata molto semplice e molto comune, e perciò bellissima, perfettamente in linea con i valori dell'America.
Pastorale americana
Finalmente riesco a dar voce - in un assordante unisono - ai dubbi cosi a lungo taciuti, e ora le meste, solenni emozioni che mi hanno dominato nel corso di questa giornata si coagulano in qualcosa di altrettanto palpabile e terrificante di uno stiletto. Solo un intermezzo, penso, e come se fossi davvero stato pugnalato e la forza vitale sgorgasse fuori da me, mi sento sul punto di ruzzolare giù dalla sedia. Solo un intermezzo. Non conoscerò mai qualcosa di duraturo. Soltanto gli irrinunciabili ricordi di sentimenti discontinui e provvisori; un'interminabile saga di tutto ciò che non ha funzionato...
Il professore di desiderio
Riesci a immaginarla, la vecchiaia? Naturalmente no. Io no. Non ci riuscivo. Non avevo idea di che cosa fosse. Non ne avevo neanche un'immagine falsata: non ne avevo alcuna immagine. E non c'è nessuno che abbia voglia di fare previsioni. Nessuno desidera affrontare queste cose prima che venga il momento. Come andrà a finire, tutto? È di rigore l'ottusità.
L'animale morente
Prima di partire per l’Inghilterra in autunno, gli scrissi un biglietto invitando lui [Bernard Malamud ndr] e Ann da noi in Connecticut l’estate seguente – era il nostro turno di ospitarli. La risposta che mi raggiunse a Londra qualche settimana dopo era puro, laconico malamudese. Sarebbero venuti a trovarci molto volentieri, ma, mi ricordò, ‘l’estate prossima è l’estate prossima’. Morì il 18 marzo 1986, tre giorni prima che cominciasse la primavera.
Chiacchiere di bottega
È impossibile rifare la realtà. Devi prendere le cose come vengono. Tener duro e prendere le cose come vengono.
Everyman
Mi era così profondamente entrata nella coscienza, che penso di aver creduto per tutto il primo anno scolastico che ognuna delle mie insegnanti fosse mia madre travestita.
Lamento di Portnoy
Sto guardando, mentre scrivo di Kafka, la sua fotografia a quarant'anni (la mia età): è il 1924, con ogni probabilità l'anno più dolce e pieno di speranza della sua vita adulta, e l'anno della sua morte.
«Ho sempre voluto che ammiraste il mio digiuno» ovvero, guardando Kafka
Ha chiamato il Re dei Filetti d’Aringa. È cotto di lei, tesoro. Lei è il Charles Dickens degli ebrei. Queste sono state le sue parole. Lo ha offeso, signor Zuckerman, non richiamandolo.
Zuckerman scatenato
No! fu la parola che ci svegliò, un No! urlato a pieni polmoni da tutti gli uomini dell’isolato. Non è possibile. No. Non alla presidenza degli Stati Uniti.
Il complotto contro l'America